Roma, 9 febbraio 2025 – Papa Francesco soffre ancora per la bronchite, che lo ha colpito nel giorni scorsi e costretto a tenere le udienze a Casa Santa Marta. E così, oggi, ha dovuto interrompere la lettura dell'omelia e farla continuare a un collaboratore. "Adesso mi scuso, e chiedo al maestro di continuare nella lettura per difficoltà di respiro", ha detto il pontefice durante la messa per il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza in piazza San Pietro. A leggere il resto dell'omelia è stato dunque l'arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie.
![Papa Francesco in piazza San Pietro per la messa per il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza (Ansa)](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NWI2NTFhMjYtYWNiNi00/1/papa-francesco-in-piazza-san-pietro-per-la-messa-per-il-giubileo-delle-forze-armate-di-polizia-e-di-sicurezza-ansa.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Nell'omelia, comunque, Bergoglio ha esortato le forze armate "a non perdere di vista il fine del vostro servizio e delle vostre azioni: promuovere la vita, salvare la vita, difendere la vita sempre". "Vi chiedo per favore di vigilare – ha detto Francesco –: vigilare contro la tentazione di coltivare uno spirito di guerra; vigilare per non essere sedotti dal mito della forza e dal rumore delle armi; vigilare per non essere mai contaminati dal veleno della propaganda dell'odio, che divide il mondo in amici da difendere e nemici da combattere". "Siate invece testimoni coraggiosi dell'amore di Dio Padre, che ci vuole fratelli tutti. E, insieme, camminiamo per costruire una nuova era di pace, di giustizia e di fraternità", ha aggiunto il Pontefice.
Il Papa ha poi ricordato il compito dei cappellani militari, che "non servono - come a volte è tristemente successo nella storia - a benedire perverse azioni di guerra". "Essi sono in mezzo a voi come presenza di Cristo, che vuole accompagnarvi, offrirvi ascolto e vicinanza, incoraggiarvi a prendere il largo e sostenervi nella missione che portate avanti ogni giorno – ha aggiunto –. Come sostegno morale e spirituale, essi fanno la strada con voi, aiutandovi a svolgere i vostri incarichi alla luce del Vangelo e al servizio del bene".
"Preghiamo per la pace, nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, Myanmar, in tutto il Medio Oriente, nel Kivu, Sudan. Tacciano ovunque le armi e si ascolti il grido dei popoli, che chiedono pace", ha detto infine il pontefice concludendo e prima di recitare l'Angelus.