Città del Vaticano, 7 dicembre 2024 - Un vistoso livido al mento, sulla parte destra del viso, e un cerotto sul collo. Così papa Francesco è comparso nelle udienze di oggi e anche nel Concistoro per la creazione dei nuovi cardinali. Interpellato dai giornalisti, il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha spiegato che "l'ematoma è conseguenza di una contusione ieri mattina", e che il Pontefice "ha battuto il mento sul comodino".
"L'avventura della strada, la gioia dell'incontro con gli altri, la cura verso i più fragili: questo deve animare il vostro servizio di cardinali", le parole di Francesco ai 21 nuovi cardinali creati nel Concistoro di oggi, nell'omelia del rito nella Basilica di San Pietro in cui ha consegnato loro la berretta e l'anello.
E "fare la strada di Gesù significa, infine, essere costruttori di comunione e di unità": "posando il suo sguardo su di voi, che provenite da storie e culture diverse e rappresentate la cattolicità della Chiesa, il Signore vi chiama a essere testimoni di fraternità, artigiani di comunione e costruttori di unità. E questa è la vostra missione", dice ancora il Papa.
Commentando il Vangelo nella sua allocuzione, il Papa sottolinea che "il tarlo della competizione distrugge l'unità" e, "parlando della competizione corrosiva di questo mondo", Gesù "è come se dicesse: venite dietro a me, sulla mia strada, e sarete diversi; sarete un segno luminoso in una società ossessionata dall'apparenza e dalla ricerca dei primi posti". "Questo può succedere anche a noi - avverte Francesco -: che il nostro cuore perda la strada, lasciandosi abbagliare dal fascino del prestigio, dalla seduzione del potere, da un entusiasmo troppo umano per il nostro Signore". Per questo, suggerisce ai neo-porporati, "è importante guardarci dentro, metterci con umiltà davanti a Dio e con onestà davanti a noi stessi, e chiederci: dove sta andando il mio cuore? In quale direzione si muove? Forse sto sbagliando strada?".
E il tema della pace ricorre nella giornata di Francesco anche nel suo saluto alla "martoriata Palestina" e nella sua invocazione "basta guerre, basta violenze!" durante l'udienza ai donatori di presepi e albero di Natale. In più, ricevendo 11 nuovi ambasciatori, fa una considerazione importante sull'attività diplomatica vaticana al fine di "ricercare la pace favorendo il dialogo, la riconciliazione, la comprensione reciproca, il rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona e popolo e delle esigenze del diritto internazionale".