Lunedì 24 Marzo 2025
GIOVANNI PANETTIERE
Cronaca

La convalescenza di Papa Francesco. Isolamento forzato e più deleghe

Per due mesi è chiamato a ridurre al massimo i suoi impegni. Il cardinale Parolin: deve riposare. Vuole restare in mezzo al popolo dei fedeli, ma incombe la prospettiva di un papato ’a-bergogliano’.

La convalescenza di Papa Francesco. Isolamento forzato e più deleghe

Città del Vaticano, 25 marzo 2025 – Se è vero che i suoi più stretti collaboratori hanno dovuto usare parole di fuoco per vincerne la ritrosia a farsi ricoverare, c’è da credere che ci sarà parecchio da sacramentare in Vaticano per tenere a bada papa Francesco nella convalescenza forzata a Santa Marta. Obbedire ai medici per scongiurare una ricaduta dagli esiti imprevedibili o dare retta al proprio istinto di pastore d’anime che non parla alle masse, ma conosce e riconosce di persona una ad una le sue pecore?

Papa Francesco
Papa Francesco con le cannule per l'ossigeno sull'auto che lo ha portato dal Policlinico Gemelli a Santa Marta

Due mesi di clausura

Un bivio. Due mesi di clausura assoluta rischiano per il Pontefice di trasformarsi nei quaranta giorni della tentazione di Cristo nel deserto. "Speriamo resista – confida una fonte interna al Vaticano che di Bergoglio conosce abitudini e temperamento –. La tentazione è grandissima, anche se è molto limitato e sa bene che al Gemelli ha rischiato due volte la vita".

Abituato come è ad esserci in mezzo al suo pueblo, comunque, anche senza voce, senza leggere le catechesi, in carrozzina, lui che non amava le trasferte e che in questi dodici anni di papato, nei suoi 47 viaggi apostolici, ha raggiunto le periferie del mondo, dalle favelas all’Iraq, Bergoglio deve fare i conti adesso con la malattia. E un pontificato che nella sua fase finale si prefigura ’a-bergogliano’. Ossia votato alla delega, senza la partecipazione a tutti i costi del Papa. Dramma e necessità al contempo per il successore di Pietro.

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L’udienza generale e l’Angelus

Domani non ci sarà all’udienza generale e anche all’Angelus di domenica è facile pensare che ci si dovrà accontentare, per la settima settimana consecutiva, di un testo scritto. Tra otto giorni si vedrà. Chi conosce bene Francesco giura, tradendo un pizzico di preoccupazione, che vorrà esserci in Aula Paolo VI. Anche con i naselli dell’ossigenoterapia, che ha già sdoganato agli occhi del mondo durante il ritorno a casa in auto dal policlinico. Così come intende salutare gli ammalati al Giubileo del mondo della sanità, il 5 aprile, e, tre giorni dopo, i reali inglesi in visita in Vaticano.

La partecipazione ai riti di Pasqua

Per i riti della Pasqua si deciderà con il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, e con il decano del Sacro collegio, il cardinale Giovanni Battista Re, ma è assai probabile che, al netto della benedizione Urbi et orbi, di natura liturgica pontificia, gli altri momenti saranno affidati a figure apicali della Curia romana. Anche per la canonizzazione di Carlo Acutis, il 27 aprile, sulla carta è indispensabile (almeno) la presenza del Pontefice. Si spera con un respiro migliorato e un timbro di voce più fluido. Gli spettri dell’ultima fase del pontificato di Wojtyla vanno allontanati. Ma molto dipenderà dal riposo e dalla fisioterapia respiratoria dei prossimi giorni. Appunto. "In Vaticano sono tutti contenti per il ritorno di papa Francesco, ma per quanto riguarda udienze e incontri pubblici ora è difficile pronosticare come sarà il programma futuro – mette le mani avanti il cardinale Parolin – . Per ora deve restare tranquillo".

Un “leone in gabbia”

L’appartamento di Francesco, al secondo piano di Santa Marta, lo si vuole blindato. Come in clausura. Niente pasti in mensa, niente incontri nel salottino: il paradosso Santa Marta per chi l’ha scelta come residenza al posto del Palazzo apostolico proprio per stare a contatto con le persone e non trovarsi solo. "Si governa con la testa e non con le ginocchia", ha più volte ribadito Francesco, alludendo ai suoi problemi motori e allontanando i fantasmi della rinuncia al ministero petrino. Mai come nei prossimi due mesi anche la sua mente sarà messa a dura prova.