Roma, 4 settembre 2024 – Dalla sua visita in Indonesia, Papa Francesco torna a parlare della crisi della famiglia e di quelle “leggi di morte che limitano le nascite”. E lo fa anche puntando nuovamente il dito contro le persone che, invece di mettere al mondo figli, adottano cani e gatti. Frasi che, più volte nel corso del suo pontificato, hanno suscitato l’indignazione degli attivisti e degli amanti degli animali.
In un discorso alle autorità, al corpo diplomatico e alla popolazione dell’Indonesia, Francesco ha messo in guardia dalla mancanza di un “effettivo e lungimirante impegno per costruire la giustizia sociale”. “Malgrado le suadenti dichiarazioni programmatiche”, una “parte considerevole dell'umanità, viene lasciata ai margini – le parole riportate dall’Agi – senza i mezzi per un'esistenza dignitosa e senza difesa per far fronte a gravi e crescenti squilibri sociali, che innescano acuti conflitti”. “E come si risolve questo? Con una legge di morte, limitando le nascite”, ha aggiunto.
Ma non sarebbero solo queste le cause del calo delle nascite. Secondo il papa, molte famiglie “preferiscono avere un gatto o un cagnolino, invece di un figlio”: “Questo non può andare bene”, ha ammonito.
Problemi che, secondo il papa, l’Indonesia non ha. “Voi qui avete famiglie con tre, quattro o cinque figli, e questo va bene, continuate avanti così”, ha detto a braccio. Le parole hanno suscitato risate tra il pubblico, comprese quelle del presidente Joko Widodo.
“Senza bambini e giovani, un paese perde il suo desiderio di futuro – aveva dichiarato Papa Francesco agli Stati generali sulla natalità dello scorso maggio – Le case si riempiono di oggetti e si svuotano di figli, diventando luoghi molto tristi. Non mancano i cagnolini, i gatti... mancano i figli. Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l'egoismo, il consumismo e l'individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici”.
Ma la ‘crociata’ del papa contro le famiglie che hanno (solo) animali domestici non è fatta solo di parole, ma anche da gesti. In un’occasione ha infatti ricordato di essersi rifiutato di benedire il cagnolino che una signora gli aveva presentato come “il mio bambino”.