Martedì 26 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Pannella rompe lo sciopero della sete, bicchiere d'acqua in diretta. "Brindo a Sergio Mattarella"

Pannella aveva iniziato domenica lo sciopero della fame e della sete per sostenere la sua battaglia per la legalità e per il superamento dell'emergenza carceri

Pannella durante la diretta (Ansa)

Pannella durante la diretta (Ansa)

Roma, 12 agosto 2015 - Marco Pannella rompe il suo sciopero della sete e beve un bicchiere d'acqua in diretta. Il leader radicale ha spiegato di avere voluto accogliere l'invito di Sergio Mattarella che ieri lo aveva invitato a sospendere lo sciopero della fame e della sete iniziato domenica scorsa per sostenere la sua battaglia per la legalità e per il superamento dell'emergenza carceri. "Voglio fare una sorpresa al presidente - ha detto Pannella dopo essersi fatto portare un bicchiere d'acqua in studio - voglio brindare a te perché so che ti si può dare fiducia. Dobbiamo continuare a lottare con nonviolenza sulla linea dello splendido messaggio inviato da predecessore Giorgio Napolitano alle Camere". Ma lo sciopero continua: "Bevo adesso per poter non bere nei prossimi giorni. Brindo a Sergio, per costruire insieme uno Stato di diritti e legalità e superare lo Stato di guano che hai ereditato". 

Pannella aveva iniziato domenica lo sciopero della fame e della sete" per il rispetto e il diritto della legalità, per la giustizia, i processi e i problemi legati al mondo carcerario". Appreso dello sciopero, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha telefonato per assicurarsi personalmente delle sue condizioni di salute. Il capo dello Stato ha invitato l'85enne leader radicale a desistere dallo sciopero, che può mettere in pericolo le sue condizioni di salute. Nel corso della telefonata, Mattarella ha espresso "attenzione e apprezzamento" per le battaglie civili a sostegno del diritto e della legalità portate avanti da Pannella, che da tempo si batte domandando atti di clemenza per il sovraffollamento delle carceri italiane. Lo scorso aprile, in occasione di un altro sciopero, anceh Papa Francesca aveva telefonato al radicale per invocare indulto e amnistia.