Milano – “Abbiamo sentito dei rumori, come se qualcuno avesse colpito uno dei nostri tavoli. Ma da noi era tutto in ordine. Io ero dentro, sono uscito e ho visto un uomo a terra, sdraiato tra l’ingresso e il marciapiede della panetteria, con i piedi fuori. Una scena terribile”.
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Terrore
Un sabato sera che al “Vino sfuso“ non dimenticheranno. Il locale di piazzale Gambara è accanto al Panificio pasticceria che ieri alle 18.30 è diventato teatro di una sparatoria il cui epilogo è di un morto e un ferito grave. Mistero su chi abbia premuto il grilletto e perché – al momento non c’è traccia neppure della pistola – ma ci sarebbe una super testimone che era all’interno della panetteria, le cui dichiarazioni potrebbero rivelarsi decisive per trovare l’assassino insieme a quelle del titolare che però non avrebbe assistito alla scena, trovandosi in quel momento nel retro per scaldare il cibo dei clienti. Un uomo è morto dopo il trasporto al Policlinico: è un quarantanovenne ucraino. Un altro, connazionale di 26 anni, è stato portato in condizioni gravissime al San Carlo dove ha affrontato un delicato intervento chirurgico.
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I racconti
“Abbiamo visto la persona a terra – dicono i lavoratori del locale di fianco – e ci è sembrato fosse un uomo che frequentava la zona, che era solito ritrovarsi con altri sulle panchine della piazza a chiacchierare”.
La dinamica
Stando a una prima ricostruzione della polizia, i due sarebbero entrati nella panetteria e avrebbero ordinato qualcosa da mangiare. Quando il titolare del negozio si è recato nel locale interno, ha fatto irruzione una terza persona che ha sparato a bruciapelo ai due avventori per poi scappare con l’arma: sei colpi, quattro dei quali sono andati a segno. Due per ciascuno, in punti diversi del corpo. Uno dei feriti è riuscito ad aprire la porta, ma non ha avuto la forza di andare avanti ed è crollato a terra, sull’uscio. L’altro si è lasciato andare sul pavimento e lì è stato soccorso, in un lago di sangue. Con loro, dicono alcuni testimoni, c’era pure una ragazza, che ha urlato terrorizzata “Aiuto, aiuto” per poi scappare.
I soccorsi
In pochi minuti, piazzale Gambara è stato invaso da ambulanze e auto mediche. Il quarantanovenne è morto poco dopo in ospedale. Sul posto quattro Volanti, poi gli specialisti della Scientifica e della Omicidi della Squadra mobile che ora, coordinati dal pm di turno Carlo Parodi e guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Domenico Balsamo, stanno cercando di dare un nome e un volto all’assassino. Un aiuto potrà arrivare dalle telecamere di videosorveglianza della zona ma, a quanto pare, non della panetteria, che non ne è dotata. “Ci dispiace per il panettiere, che è sotto choc – dicono alcuni commercianti della zona –. Lavora qui da tanti anni, è un signore gentile e disponibile”.