Martedì 12 Novembre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Pandoro di beneficenza. Ferragni, mea culpa sui social: "Ho sbagliato e chiedo scusa. Darò un milione ai bimbi malati"

Dopo giorni di silenzio e oltre 16mila follower persi, l’influencer torna sul caso Balocco. Video in pigiama e con poco trucco: "Voglio che dal mio errore nasca qualcosa di positivo". .

Pandoro di beneficenza. Ferragni, mea culpa sui social: "Ho sbagliato e chiedo scusa. Darò un milione ai bimbi malati"

Pandoro di beneficenza. Ferragni, mea culpa sui social: "Ho sbagliato e chiedo scusa. Darò un milione ai bimbi malati"

I capelli senza traccia di biondo tirati indietro, il viso segnato, la giacca da camera che sarà di sicuro in cachemire ma prova comunque a suggerire l’idea della contrizione. La scintillante influencer non c’è più, il suo posto lo ha preso una ragazza in lacrime che chiede scusa per gli errori commessi maneggiando incautamente il pandoro "solidale" di Balocco. Tutti e tutto contro Chiara Ferragni, quasi un malocchio. L’Antitrust nei giorni scorsi le ha mandato una multa da un milione di euro per pubblicità scorretta. Domenica Giorgia Meloni ha tirato siluri dal palco di Atreju. Il Codacons ha presentato ieri un esposto in 104 procure sollecitando un’indagine per truffa aggravata con la richiesta di porre sotto sequestro i conti delle sue società, a tutela delle azioni di rivalsa da parte dei consumatori che hanno acquistato il dolce griffato. E ci si mette anche Heather Parisi, storica testimonial dell’azienda piemontese, che in un tweet mostra un frame dello spot anni ’80 in cui era protagonista con annessa stoccata: "Pubblicità NON ingannevole".

Sui social tutti scatenati: "Quando le aziende si affidavano alle vere artiste e non al nulla cosmico attuale". L’imprenditrice che nelle ultime ore ha perso più di 16 mila follower, in mezzo alla prima vera tempesta di una carriera scintillante, stenta a trattenere il pianto in una versione monacale di sé riuscita a metà: il trucco alla Tim Burton è comunque impeccabile, dall’accenno di occhiaia alle unghie smaltate di scuro non c’è un dettaglio fuori posto. Dopo giorni di silenzio e una difesa debole, Chiara Ferragni – che ieri ha ricevuto il Tapiro d’oro di Striscia la Notizia– ammette di avere sbagliato, promette di non farlo più e annuncia di devolvere un milione di euro (stessa cifra del cachet per la pubblicità Balocco) all’ospedale Regina Margherita di Torino e ai suoi bambini malati. Posta tutto in un reel: "Sono convinta che chi è più fortunato abbia la responsabilità morale di fare del bene, questo è quello che insegniamo ai nostri figli".

Tira su con il naso: "Insegniamo loro che quando si sbaglia bisogna ammetterlo e se possibile fare tesoro dell’errore". Lei è lì per quello, in versione bruna. "Pubblicamente, perché mi sono resa conto di avere fatto un errore di comunicazione. Continuerò a fare beneficenza, separandola però dalle attività commerciali. Perché se anche il fine è buono, se non c’è un controllo sulla comunicazione si possono generare degli equivoci". Ribadisce di volere impugnare il provvedimento dell’Agcm ritenendolo "sproporzionato e ingiusto". Rilancia: "Se come spero la sanzione sarà inferiore a quella decisa, la differenza verrà aggiunta al milione di euro. Il mio errore rimane ma voglio far sì che da esso si generi qualcosa di costruttivo e positivo".

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha ricostruito come le due società di Ferragni avevano impostato la vendita del pandoro Pink Christmas, considerando che la Balocco aveva già atto mesi prima una donazione da 50 mila euro all’ospedale torinese. Tra le carte anche la mail di una dipendente dell’azienda dolciaria che scriveva: "Le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante". Insomma si sarebbe trattato di un’operazione di marketing per svecchiare il brand, per giunta con risultati di vendita deludenti ( il 20% è rimasto in magazzino). Tutti i protagonisti – sostiene l’Antitrust – sapevano che la commercializzazione non avrebbe contribuito a cercare nuove cure per i bambini colpiti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing perché il signor Balocco, e solo lui, aveva già dato.