Siena, 22 ottobre 2018 - Raol, sauro di 8 anni, cavallo della Giraffa, non ce l’ha fatta. Troppo grave l’infortunio all’anteriore destro, la lesione che si è provocato ‘scivolando’ sul tufo al secondo Casato. In Piazza è stato soccorso, sedato e trasportato alla clinica veterinaria ‘Il Ceppo’, dove a volte i miracoli riescono e diversi cavalli tornano nelle scuderie, dopo essere caduti. Stavolta no: e il Palio di Siena si ritrova nuovamente sotto attacco. La procura di Siena ha aperto un fascicolo sulla morte del cavallo, per ora senza indagati. L’ultima volta era accaduto nel 2015, per la morte di Periclea alla tratta, quattro giorni prima della Carriera. Ma le polemiche sul Palio straordinario di autunno sono appena iniziate. L’inchiesta avviata fa seguito ai veleni su una corsa drammatica in Piazza del Campo: nove fantini caduti, due dei quali finiti all’ospedale per traumi, più il cavallo gravemente infortunato. Tutto in diretta tv, immagini choccanti che rimbalzano sui social, scontri e colpi proibiti in Piazza che diventano scatti virali e violenti. La vittoria della Tartuca, grazie al cavallo scosso Remorex, è passata in secondo piano fuori dalle mura di Siena. Perché negli occhi di tanti resta il film di un Palio che ha scosso non solo i cavalli. E che ha innescato un dibattito, che si annuncia collettivo a Siena, sulle nuove regole per la sicurezza e la tutela della Festa. Il sindaco Luigi De Mossi si è subito dichiarato disponibile al confronto. «Ho accettato l’idea lanciatami dal direttore de La Nazione, Francesco Carrassi per un forum, convegno o dibattito con tutti i protagonisti della nostra Festa, dalle Contrade ai fantini, dalla giustizia ai mezzi di informazione. Ma va affrontato a mente fredda e con i pensieri lucidi. Perché ora è il momento di pensare alla tutela della città». Dando la notizia della morte di Raol della Giraffa, il sindaco ha infatti unito il lutto alle repliche. «Il dispiacere è di tutta la città che ama i cavalli e li rispetta, e non accetta provocazioni da chiunque abbia solo l’interesse a farsi pubblicità, non conoscendo la nostra cultura, tradizione, rispetto e cura dei cavalli».
Gli animalisti sono tornati all’attacco subito, ieri sera. Prima la Lav, con la sua contabilità aggiornata e ferocemente discussa sui cavalli morti in Piazza del Campo. Le parole del presidente Lav, Gianluca Felicetti, sono usate come frecce anche contro la telecronaca del Palio su RaiDue, che avrebbe ‘nascosto’ i dettagli della corsa drammatica. «La storia, con i frequenti incidenti di questi anni, ci dice che il Palio di Siena rappresenta una seria minaccia per l’incolumità degli animali», afferma il presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, che definisce il Palio uno «strumento di marketing, anche politico». E torna a sparare su Siena anche l’ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla: «Penso da sempre che l’Italia potrebbe fare a meno del Palio e che non ci sia nulla di nobile nel maltrattare animali per il divertimento umano perché questa è la tradizione – ha detto –. E ho fatto bene a battermi affinché il Palio non fosse incluso tra le manifestazioni patrimonio dell’Unesco». Solo il primo giorno delle polemiche su questo Straordinario. Ne seguiranno altri. Siena può rispondere solo tornando a confrontarsi su cosa deve fare per rendere più sicuro il Palio. Che è la festa più bella e partecipata del mondo quando non è costretta a piangere per i cavalli.