Palermo, 21 febbraio 2018 - A Palermo due persone sono in stato di fermo per l'aggressione di Massimo Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova che ieri sera è stato bloccato in strada, legato mani e piedi e picchiato a sangue da un gruppo di cinque o sei persone. Si tratta di Giovanni Marco Codraro, 25 anni, e Carlo Mancuso, 27 anni, individuati grazie alle videocamere che hanno ripreso il pestaggio da parte di un gruppo di 8 uomini. L'ipotesi di reato è tentato omicidio.
Questa notte la Digos era entrate nei locali dello studentato "Malarazza" di via Cavour e in altri ambienti legati alla sinistra antagonista, sequestrando indumenti e mazze. Cinque persone erano state accompagnate in questura, fra loro anche Mancuso e Codraro, poi trattenuti e posti sotto provvedimento di fermo. Altre quattro persone risultano denunciate. Le indagini continuano adesso per identificare gli altri due componenti del commando. Fondamentali, oltre che le immagini di videosorveglianza, anche le testimonianze acquisite sull'episodio ai danni di Ursino.
L'AGRESSIONE E LA RIVENDICAZIONE - L'esponente di Forza Nuova ha subito la frattura del setto nasale e un trauma cranico. La violenta aggressione è avvenuta intorno alle 19.30 in via Dante, nel centro della città, a poche decine di metri dal circolo di Forza Nuova, in villa Florio. Gli autori del pestaggio hanno agito coperti da sciarpe, passamontagna e caschi. Nel video del pestaggio, ripreso con un telefonino, si sentono grida e anche la voce di una ragazza. In serata una rivendicazione anonima è stata inviata ad alcune redazioni: "Chi afferma che esista una minaccia fascista dovrà ricredersi. Sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lottare per bloccarlo e schiacciarlo, a partire da questi protagonisti del forzanovismo, guerrieri a parole, violenti nelle immagini, ma incapaci di proteggere la propria incolumità e di conquistare qualsiasi forma di potere politico. A Palermo non c'è spazio per il fascismo". "E' il risultato della grave campagna di odio - scrive su Facebook Forza Nuova Sicilia - scatenato dalle forze e dalla stampa di regime contro il nostro movimento. Massima solidarietà al camerata aggredito, nulla resterà impunito". Sul suo profilo Ursino ha condiviso il post del gruppo FN Palermo: "Quando il tuo coraggio è direttamente proporzionale al tuo metro di statura - ha scritto sul social -, e ti porti gli amici perché non arrivi nemmeno al citofono...Rubagalline!".
ALTA TENSIONE - La tensione a Palermo era già alta anche prima del pestaggio. La violenza è avvenuta poche ore dopo un'aspra polemica a distanza tra il Forum antirazzista e antifascista e l'organizzazione di estrema destra, con i primi che hanno chiesto a questura, prefettura e sindaco di non consentire la manifestazione politica nazionale di Forza Nuova prevista per sabato a Palermo perché "contro la legge e contro la Costituzione perché esalta il fascismo". Forza Nuova in un comunicato di replica aveva denunciato un "allarmante e unilaterale tentativo di alzare il livello dello scontro" alla luce di una "recente irruzione armata ai danni della sede di un'associazione d'area". "A Palermo ieri sera - concludeva il comunicato -, sotto casa di uno dei candidati di Forza Nuova alle politiche, ha stazionato per ore un gruppo di dieci persone armate. Non vogliamo un ritorno al clima degli anni '70/'80, ma non è nostro costume tirarci indietro se è questo che si vuole: l'importante è che si rispettino proporzioni numeriche onorevoli".
URSINO CONDANNATO PER BOTTE A MIGRANTI - Intanto sul passato di Ursino emergono alcuni episodi a sfondo razzista. Il dirigente di Forza Nuova nel 2005, nel centro di Palermo, avrebbe aggredito con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa, con l'aiuto di due complici. I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a "motivi razziali". Ancora, venne arrestato nel luglio del 2006 per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh sempre a Palermo, di fronte al teatro Massimo. Dopo aver subito la rapina, una borsa e articoli di bigiotteria, le due vittime avrebbero inseguito Ursino e due suoi complici (anche loro di Forza nuova) ma questi avrebbero tirato fuori delle spranghe e picchiato a sangue gli immigrati. Ursino venne condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Infine nel 2008 partecipò al confezionamento e alla spedizione dei pacchi choc, inviati a varie redazioni giornalistiche, contenenti una bambola sporcata con sangue e interiora di animale per la campagna di Forza Nuova contro la legge 194.