Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Palermo, spezzavano braccia e gambe a vittime consenzienti per truffare le assicurazioni

Undici fermi tra i membri di due organizzazioni criminali: reclutavano persone con gravi disagi che - sotto falsa promessa di soldi - accettavano di fingersi infortunate. Ma le fratture erano vere e procurate con metodi da tortura. Un morto

Palermo, l'operazione ha portato a 11 fermi (Ansa)

Palermo, 8 agosto 2018 - Rompevano braccia e gambe alle vittime consenzienti con lo scopo di raggirare le assicurazioni e incassare i soldi di finti incidenti. E' l'ultima, macabra, frontiera in fatto di truffe, emersa grazie a un'indagine della polizia di Palermo, coordinata dalla procura locale, che vede coinvolto anche un'infermiera dell'ospedale Civico del capoluogo siculo. Oggi undici fermi sono scattati nei confronti dei presunti membri di due organizzazioni criminali, che agivano - spiega la Questura - "con particolare cruenza". 

Agghiacciante a dir poco la modalità con cui le persone venivano ferite: gli 'aguzzini' scagliavano contro di loro pesanti dischi di ghisa (gli stessi utilizzati nelle palestre) provocando fratture gravi tanto da costringere le vittime anche ad usare stampelle e talvolta di sedie a rotelle per lunghi periodi. Dosi di anestetico somministrate senza nessuna supervisione medica, attenuavano le urla di dolore.

Chi accettava di sottoporsi alla tortura, lo faceva in cambio di guadagni cospicui mai corrisposti: si tratta di tossicodipendenti, persone con handicap mentali o affette da dipendenza da alcol, indigenti. Tutti reclutati in ambienti disagiati. Un tunisino ci ha rimesso la vita: è stato trovato morto nel gennaio 2017 su una strada alla periferia di Palermo. All'inizio si era pensato a un incidente. Ma poi la polizia ha scoperto che le fratture gli erano state inferte da chi voleva simulare un sinistro per ottenere i rimborsi assicurativi. Soldi fatti sulla pelle degli emarginati.