Grosseto, 19 agosto 2023 – Una rivolta popolare e radical chic. Che parte dagli ambientalisti, abbraccia amministratori e residenti, e finisce con turisti, politici e vip con le seconde case, amanti della natura e dell’arte, cacciatori e pescatori. Insomma, tutti coloro che vogliono che la provincia di Grosseto rimanga quella ’Maremma amara’ dove potersi rifugiare al bisogno. È una protesta compatta e uniforme quella che si sta sollevando contro il progetto di due parchi eolici da costruire in due delle zone più rurali e simbolo della terra dei Butteri: il primo a San Donato, lembo di terra che in parte abbraccia il Parco dell’Uccellina a due passi da Magliano, e l’altro, più recente, a Montauto, monti e boschi inaccessibili nel Comune di Manciano che nel passato hanno ospitato briganti e leggende.
Tutti uniti contro i mulini a vento. Ma se Cervantes nel suo Don Chisciotte sottolineava l’inadeguatezza della nobilità spagnola per il tramonto degli ideali, i maremmani combattono per quello che ritengono il ‘loro’ territorio, mettendo in mostra una gelosia e una ritrosia al cambiamento che affonda le proprie radici nella storia. Un territorio costruito e modellato nei secoli da Etruschi e Romani, passando dal Rinascimento fino alle bonifiche. Popolazioni che hanno lasciato in questa terra paesi gioiello, opere d’arte d’inestimabile valore, paesaggi mozzafiato, prodotti ineguagliabili e attività di altissimo livello nel campo dell’enogastronomia. Tutto questo è adesso messo a rischio da una ventina di pale eoliche, alte 200 metri, studiate per sfruttare quel vento e produrre energia elettrica, per circa 100 megawatt di potenza. Le istanze per l’avvio del procedimento di Via (Valutazione di impatto ambientale) presentate dalla Wind sono state come una bomba che ha deflagrato immediatamente. Unendo tutti in un’ondata di no che ha visto protagoniste anche le associazioni ecologiste nazionali.
L’ultima protesta in ordine di tempo arriva da Manciano. Che proprio in questi giorni ha ricevuto una lettera dal Mise, dove si comunicava l’avvio del procedimento per il posizionamento degli otto aerogeneratori a Montauto. "È una mostruosità incredibile – dice Mirco Morini, primo cittadino di Manciano – e per noi inaccettabile". Una zona, Montauto, che oltre a ospitare un castello medievale tra la macchia inaccessibile, ha una particolarità unica.
Quella zona infatti, come viene certificato da studi accademici internazionali, offre condizioni di maggiore purezza e oscurità per l’osservazione del cielo. Caratteristiche che hanno spinto diversi ricercatori provenienti da tutto il mondo a posizionare undici cupole per le osservazioni di costellazioni e galassie che, da remoto, vengono studiate dagli astrofisici.
Nella zona d’Italia più buia di tutti dovrebbero presto sorgere otto rotori alti duecento metri. "Come si può pensare di installare in questa zona un parco eolico? Questa proposta – aggiunge il sindaco Morini – comporterebbe di sicuro un impatto negativo già in fase di cantiere, per i trasporti, sulla viabilità locale. Ma non secondario potrebbe essere anche l’impatto acustico. Tutto questo comporterebbe un’evidente alterazione di tale unicità".
Poi il sindaco prosegue ulteriormente: "Faremo tutte le battaglie che servono per dire no a questo scempio. Ci vorrebbe più rispetto per quello che i nostri avi ci hanno lasciato. E che invece qualcuno vorrebbe distruggere".
L’appello di Morini è per Governo e Regione: "Siamo pronti a opporci in ogni modo, questo è chiaro. Come sindaco sono stanco di subire imposizioni dall’alto. E sarebbe un danno incalcolabile per le generazioni future".