Martedì 26 Novembre 2024
EMANUELA ROSI
Cronaca

Pace e discrezione, l’ultimo saluto a Romiti

Il funerale privato nel borgo senese di Cetona, dove il manager aveva una tenuta e amava ritirarsi. La delegazione Fiat con la bandiera.

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dall’inviata Emanuela Rosi

La Fiat c’è, con una bandiera portata da due uomini in divisa blu arrivati su una jeep scura fin nel cuore della Toscana, per salutare il suo "Dottore". Ma qui, nel borgo medievale di Cetona, avamposto della provincia senese tra la val d’Orcia e la val di Chiana, Romiti poteva essere solo Cesare. Non l’uomo d’acciaio ma solo un "grande uomo", ha ricordato Toni Concina, con lui in Rcs come direttore relazioni esterne.

Così qui, nella chiesa di San Michele Arcangelo a Cetona, ci sono i familiari e gli amici di sempre, prima che personaggi della Finanza e del mondo della cultura a dire addio a Cesare Romiti, ad accarezzare la bara e lasciare un ricordo sul libro all’ingresso sotto la foto. Tra i tanti l’ex presidente di Confindustria, Giorgio Fossa, il presidente dell’Osservatorio permanente giovani-editori, Andrea Ceccherini, il giornalista Paolo Franchi, la regina dei salotti romani, Marisela Federici, la moglie dell’ex sindaco di Roma, Sandra Carraro, Ernesto Auci, l’ex amministratore di Bnl, Davide Croff. Tutto è perfetto ma semplice a Cetona, e così è anche la cerimonia che accompagna Romiti nel suo ultimo viaggio terreno prima della sepoltura nella cappella di famiglia accanto alla moglie Gina. Ad aspettarlo sotto l’altare la corona del "custode Paolo". Gli abitanti guardano passare gli amici di Romiti come hanno guardato lui svestire i panni del capitano d’industria e indossare quelli dell’uomo nelle pause degli ultimi 30 anni da quando comprò La Taragna, la tenuta che produce olio e vino.

È l’uomo che ricordano durante la funzione religiosa i due don Piero: il parroco di Certona e l’amico alla fine degli anni ’70. "Vi dò una bella notizia: il fratello Cesare è morto da vero cristiano" dice a familiari e amici don Piero, il parroco, alla messa e indica la panca della quarta fila dove sedeva ogni domenica quando era in paese. E don Piero, l’amico che lo ha conosciuto in Argentina dove il fratello Paolo dirigeva la filiale della Fiat, ricorda l’aiuto di Cesare per costruire una chiesa in una favela brasiliana. Parla al "nonno Cesare" un’amica, ricorda l’ultimo incontro a Milano a metà luglio Toni Concina, le lacrime a sostituire le parole che non riusciva più a dire. E il nipote Giacomo ricorda quel nonno che non si rassegnava a perdere neppure a carte con loro bambini. Così, con discrezione, Cetona ha detto addio all’uomo Cesare.