Sabato 14 Dicembre 2024
GIANLUCA
Cronaca

Oxford Dictionary: "brain rot" è la parola dell'anno, riflettiamo sull'uso delle tecnologie

La scelta di Oxford Dictionary evidenzia il deterioramento mentale da contenuti online. Serve consapevolezza e educazione digitale.

Nei ristoranti, nei luoghi di aggregazione, purtroppo a volte anche alla guida, accade sempre più spesso di vedere persone che controllano lo smartphone compulsivamente. Per questo ha colpito molti osservatori la scelta di Oxford Dictionary di individuare come parola dell’anno un neologismo: “brain rot”. Traducibile con “cervello in pappa”, questa espressione indica il deterioramento dello stato mentale dovuto a un consumo eccessivo di contenuti online banali o poco stimolanti.

Gli effetti di questo fenomeno non sono ancora chiari, ma i primi studi mettono in luce una realtà che non può essere ignorata. Secondo alcune ricerche, un utilizzo eccessivo dei social media da parte dei più piccoli può provocare cambiamenti nelle aree cerebrali in via di sviluppo come l’amigdala e la corteccia prefrontale. Oltre a ciò, in età adolescenziale, sembra essere collegato a disturbi del sonno, dismorfia corporea, bassa autostima e sintomi depressivi.

Demonizzare le nuove tecnologie però non risolve il problema. Di cosa abbiamo bisogno dunque? Innanzitutto di consapevolezza. La scelta di Oxford Dictionary di accendere un faro su questo fenomeno è importante perché apre un dibattito: le tecnologie hanno effetti positivi così come lati negativi e ciò che fa la differenza è l’uso che ne facciamo. Anche il cibo, che è fondamentale per la nostra vita, se assunto in quantità eccessiva è dannoso. Occorre quindi avviare una riflessione sull’utilizzo delle nuove tecnologie.

Una decisione importante in questa direzione è la circolare del ministro dell’Istruzione che vieta gli smartphone nelle scuole. È un primo passo, e credo ne dovremo fare altri, come l’inserimento dell’educazione digitale come materia di studio. La chiave sarà, come sempre accade con le nuove tecnologie, quella culturale, per andare in direzione di un uso sempre più consapevole di questi strumenti.