Roma, 13 agosto 2024 – Otite nei bambini, qual è la situazione in Italia? Per dare una risposta chiara a questa domanda servirebbe “un sistema di sorveglianza di tutte le malattie infettive, anche quelle non gravi. Oggi non esiste”.
È l’analisi di Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie infettive al San Martino di Genova. “Solo così – osserva il professore – possiamo conoscere davvero i numeri e verificare se si registrano aumenti. La medicina non può essere fatta con la pancia o con le opinioni”.
Una malattia dell’estate, soprattutto. “I bambini vanno al mare o in piscina, naturale che si verifichi un aumento dei casi”.
A questo link dell’Iss tutte le info sull’otite
Lo Streptococco si può manifestare anche come otite.
“Sì, lo Streptococco è uno dei tre agenti eziologici dell’otite. Ma ripeto, dobbiamo ragionare sui numeri. Per questo occorrerebbe avere un sistema di sorveglianza. Il Covid, di fatto l’unico tenuto sotto controllo, dovrebbe averci insegnato che il meccanismo andrebbe esteso anche alle malattie infettive meno gravi come otite, faringite, polmonite. Per sapere quanti sono i casi, esattamente come succede con l’influenza: il sistema ci garantisce di conoscere con precisione i malati visti dai medici di base”.
In quanti casi di otite interviene lo Streptococco?
“Di solito i patogeni che predominano nell’otite sono Pneumococco, l’Haemophilus influenzae e Moraxella. Insieme fanno tra il 65 e il 70% dei casi. Nel restante 30-35% ci può essere lo Streptococco pyogenes o altri microrganismi”.
E come si spiega il boom di casi di Streptococco nei bambini?
“Lo Streptococco di solito è il principale agente eziologico della tonsillite. Oggi sicuramente ci si fa più attenzione, lo si cerca più di quanto non lo si facesse prima”.
La sua proposta di sorveglianza per tutte le malattie infettive ha trovato ascolto nella politica?
“I segnali ci sono, la Regione Liguria mi ha chiamato per comunicarmi che da settembre vorrebbe portare avanti questo progetto e magari essere pioniera in Italia. Oggi ci sono sistemi regionali ma sarebbe opportuno e molto utile trovarne uno per tutte le malattie, che metta in comunicazione i dati, soprattutto quelli che arrivano dei laboratori di microbiologia, quelli ufficiali”.
Come funziona ora, invece?
“Ciascuno fa per sé”.