Roma, 7 giugno 2020 - Sono passati in fretta, questi vent’anni. Ma non sono passati invano. Tutto uguale e tutto diverso. Pare ieri quando ai primi di giugno del 2000 un giovane fiorentino allora poco conosciuto nel mondo, Andrea Ceccherini, riunisce intorno a un tavolo di un rinomato hotel fiorentino, Villa Cora, due pesi massimi dell’editoria del momento, Andrea Riffeser Monti, ai vertici allora come adesso della Poligrafici editoriale, e Cesare Romiti, a quei tempi capo di Rcs Corriere della sera.
L’idea era nuova, anzi innovativa: avvicinare i giovani alla lettura dei giornali, far capire ai ragazzi quanto fosse importante formare il loro alfabeto civile con una piena e corretta coscienza della realtà, acquisita attraverso la lettura critica dei giornali. Scelta visionaria, se confrontata con ciò che è accaduto adesso, e con l’allarme fake news con il quale ci confrontiamo quotidianamente.
Nacque così l’idea dell’Osservatorio permanente giovani-editori, presieduto da Andrea Ceccherini, che per venti anni ha avvicinato i giovani all’informazione di qualità sia coinvolgendoli in progetti concreti di lettura dei quotidiani nelle classi di moltissime città d’Italia, sia con incontri live con alcuni i pesi massimi dell’economia e dell’informazione mondiale.
"L’idea - ricorda adesso Andrea Ceccherini - era quella di sviluppare nelle giovani generazioni il pensiero critico, che rende l’uomo libero". Milioni di giovani in questi venti anni hanno così partecipato alle iniziative dell’Osservatorio in numerose città del Paese. L’Osservatorio ha messo faccia a faccia generazioni di ragazzi con i protagonisti della vita civile nazionale e internazionale, e tutti ricordano i numerosi incontri che nel tempo si sono svolti nella splendida tenuta toscana di Bagnaia, a suggello della collaborazione di Ceccherini con la presidente della Poligrafici, Marisa Monti Riffeser.
Incontri dove sono sfilati i massimi rappresentanti della classe dirigente del Paese e non solo. Con tutti loro i giovani si sono confrontati, a loro hanno rivolto domande, da loro hanno ricevuto consigli. Nel tempo i rapporti dell’Osservatorio si sono allargati ad altri gruppi editoriali ed editori, e via via oltre alla Poligrafici (QN La Nazione, QN Il Resto del Carlino, QN Il Giorno) e Rcs sono entrati a far parte del progetto, tra gli altri, anche Il Sole 24 Ore, L’Arena, Bresciaoggi, Il Giornale di Vicenza, L’Adige, Gazzetta di Parma, Gazzetta del Sud, Il Messaggero, Il Gazzettino, La Provincia di Cremona, Giornale di Sicilia.
La storia non si è comunque fermata, come d’altra parte non poteva non essere, e ha imboccato la strada del futuro. L’Osservatorio ha infatti allacciato rapporti sempre più stretti con le realtà dei new media e della new economy. Da questi è nata la partnership strategica con Apple guidata da Tim Cook. Una partnership grazie alla quale oggi l’Osservatorio è diventata una grande realtà internazionale su cui l’azienda fondata da Steve Jobs ha deciso di scommettere e investire per portare il progetto che sviluppa il pensiero critico nel mondo. Con l’ambizione, attraverso questa iniziativa, di allenare le menti critiche dei giovani per renderli uomini liberi e indipendenti.