Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Ucciso dall’orso in Trentino, i genitori di Papi: “No all’abbattimento, ma giustizia”

Il Tar ha sospeso l’ordinanza che disponeva di eliminare dell’esemplare Jj4. “Erano successi già otto casi ma non bastavano ancora per mettere mano e togliere gli orsi o comunque a limitarli”

Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti con l'ordinanza di abbattimento dell'orsa Jj4 (Ansa)

Roma, 14 aprile 2024 – Nessun accanimento contro l’orso Jj4, ma solo “giustizia da parte di chi non è riuscito a creare il giusto equilibrio quando è stato il momento”. I genitori di Andrea Papi commentano così la notizia della sospensione dell'ordinanza di abbattimento dell'esemplare che ha ucciso il figlio da parte del Tar di Trento. "Sono contro l'abbattimento anch'io, però anche loro si mettano una mano sulla coscienza perché se succedesse a uno dei loro figli non so cosa farebbero. Io voglio giustizia e basta per mio figlio", dice la madre Franca Ghirardini ai microfoni de ‘La Vita in Diretta’ su Rai1. “Questo sistema non ha funzionato, purtroppo. Quanto fatto con il Life Ursus è sfuggito di mano; tante cose non sono state raccontate dalla gente perché ha paura”, aggiunge la donna.

"Lui è andato semplicemente per una passeggiata come tutti i ragazzi fanno qui, come tutti i cittadini, i turisti, qualsiasi persona, bisognerebbe venire qui in estate a vedere quante migliaia di persone ci sono e si addentrano nel bosco. Io non so i cartelli dove li hanno messi, dove dicono di averli messi, noi non ne abbiamo visto neanche uno di cartello", afferma il papà Carlo Papi. E parlando della possibilità di perdono, aggiunge: "Io cercherò di farlo ma al momento no, perché si sapeva già cosa potesse accadere, erano successi già otto casi ma non bastavano ancora per mettere mano e togliere gli orsi o comunque a limitarli in Trentino o nella Val di Sole”.

"Non vogliamo abbatterlo, ammazzarlo, non è questo che vogliamo – assicura ancora l’uomo – noi vogliamo solo dare dignità e giustizia ad Andrea e, in un discorso che ci sarà in futuro, di dire togliamo gli orsi e non solo limitarli a 50, perché anche 50 saranno troppi, perché poi si riproducono e il problema si ripresenterà. Vogliamo giustizia, dignità e ricordarlo com'era, perché un ragazzo non può morire in queste condizioni, era solo un ragazzo che andava a correre, nient'altro".

Nel corso della trasmissione sono intervenuti anche i legali della famiglia, Maura Cravotto e Marcello Paiar, per evidenziare come non vi siano al momento ricostruzioni ufficiali sull'aggressione al 26enne.