Sabato 2 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Andrea Papi ucciso da un orso in Trentino, Pratesi (WWF): “Per quell’animale meglio una pallottola che una vita da prigioniero”

La storica ambientalista: “Dopo questa tragedia va ripensato un po' tutto, prevedendo anche percorsi protetti”. Fugatti ha firmato l’ordinanza: il testo in Pdf

Un esemplare di ursus arctos

Un esemplare di ursus arctos

Roma, 8 aprile 2023 – “Per questo orso meglio una pallottola in testa rapida e veloce piuttosto che vivere da prigioniero”. A dirlo, dopo l’uccisione in Trentino di Andrea Papi, runner di appena 26 anni, non è un cacciatore ma Isabella Pratesi, figlia di Fosco e direttrice del programma conservazione della storica associazione.

Approfondisci:

Andrea Papi ucciso dall’orsa JJ4, il padre: “Può capitare ancora, quegli animali vanno portati via”

Andrea Papi ucciso dall’orsa JJ4, il padre: “Può capitare ancora, quegli animali vanno portati via”
Approfondisci:

Andrea Papi ucciso da un orso: la scala del pericolo e quando un animale si definisce problematico

Andrea Papi ucciso da un orso: la scala del pericolo e quando un animale si definisce problematico
Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace)
Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace)

"Meglio una pallottola che una vita da prigioniero”

“Quell’orso va rimosso”, ha scritto in un comunicato il WWF. Alla domanda se rimosso significa ‘catturato’, la dirigente chiarisce senza tentennamenti: “Sì, di solito il WWF chiede questo, poi sta alle autorità decidere. Ma in questo caso io non posso dire di pensarla così.  Personalmente, credo sia meglio abbattere l’orso piuttosto che costringerlo a vivere il resto della sua vita in un recinto. Meglio una pallottola in testa rapida e veloce. Anche perché alla fine si tratta di una mediazione sociale tra gli animali e le comunità”. 

Dopo questa tragedia, ripensare un po’ a tutto

Secondo la dirigente del WWF dopo questa tragedia “è necessario ripensare un po’ a tutto. Dalle informazioni da dare alla sensibilizzazione della comunità, e penso che si dovrebbero prevedere anche percorsi protetti. L’orso è il primo a voler evitare il contatto con l’uomo”.