Trento, 3 agosto 2024 - Orsi problematici (per la scienza): dopo le polemiche per l’abbattimento di KJ1 in Trentino, si è aperta la discussione sulle alternative, grazie anche alle dichiarazioni del ministro Pichetto Fratin che ha citato come possibile la via della sterilizzazione. Ma quali sono le soluzioni adottate in giro per il mondo? Lo abbiamo chiesto a Filippo Zibordi, zoologo trentino. “L’uomo e l’orso possono convivere?”, è la domanda alla quale ha cercato di rispondere nel suo ultimo libro.
Orsi problematici, le soluzioni nel mondo
“Le soluzioni - chiarisce l’esperto - sono le stesse che abbiamo scritto nei nostri protocolli, a cominciare dal Pacobace. La dissuasione, attraverso proiettili di gomma o cani da orso. La cattura per munire gli animali di radiocollare; l’abbattimento. Nella quasi totalità dei paesi che conosco non esiste l’ergastolo, cioè la possibilità di catturare gli orsi e di metterli in un recinto, più o meno grande”.
Perché la maggior parte dei paesi non prevede il recinto
Ma come mai la maggior parte dei paesi non prevede di chiudere gli orsi problematici in un recinto? “Intanto perché non garantisce il benessere degli animali. Mi viene in mente il caso di Jurka, la mamma di JJ4 (l’orsa che ha ucciso Andrea Papi, ndr). È stata trasferita dal Trentino in una struttura in Germania, nel 2007-2008. I video in rete sono più che eloquenti. Ogni giorno l’animale guarda fuori, cerca di scavare e di scappare. Il recinto è una tortura per un animale selvatico. Che tu gli dia da mangiare viola la sua prima ragione di vita, quella di andare in cerca di un pasto. E poi c’è un problema di spazi e di costi. Devi avere un recinto grande, garantire cibo e cure veterinarie, un orso in cattività arriva a vivere anche 30-40 anni. Quei soldi preferisco usarli per la tutela degli altri 98 orsi. Ispra stima la nascita di uno o due orsi problematici all’anno ogni 100”.
In cosa consiste la sterilizzazione?
“Prima di tutto bisogna capire qual è l’obiettivo. Vogliamo diminuire gli orsi sul territorio o catturare le orse problematiche e sterilizzarle? Come zoologo non sono d’accordo sul controllo delle nascite, in Trentino in questo momento abbiamo un centinaio di orsi più i piccoli, questo dicono le ultime stime. Poi la sterilizzazione è complessa: bisogna catturare l’animale, portarlo in un ambulatorio veterinario, addormentarlo e operarlo, tenerlo in cattività finché non sta bene e quindi rilasciarlo. Sulla sterilizzazione delle femmine problematiche osservo: non sappiamo che cosa possa accadere a questi animali. Non conosco altri paesi nel mondo che abbiano adottato questa pratica. E da zoologo aggiungo: un’orsa sterilizzata è come morta. Che io la abbatta, che la metta all’ergastolo o che la sterilizzi, quest’orsa non partecipa più a quella che si chiama popolazione effettiva. Non contribuisce più alla variabilità della popolazione. È come se fosse inesistente”.
Il Trentino usa i cani da orso: quali sono le razze?
Risponde l’esperto: “Ci sono i pastori maremmani, classici cani da guardiania, che vengono portati in alpeggio dagli allevatori. Non da soli, di solito in due o tre riescono a tenere lontani sia l’orso che il lupo. Ma la definizione più corretta di cane da orso riguarda alcune razze particolari, come il cane della Carelia. Il doppio di un Border Collie, massiccio. Molto forte, ha proprio l’istinto di scacciare l’orso. In Trentino viene usato dalle squadre d’emergenza sia per andare alla ricerca dell’orso dopo un investimento di notte, perché è molto bravo, ma anche per dissuasione, assieme ai proiettili di gomma”.
Ma è pericoloso invece girare con un cane libero nel bosco?
"Sicuramente cani e orsi non vanno d’accordo – premette Zibordi -. Un cane libero può andare in giro nel bosco e disturbare l’orso. Il cane va tenuto sempre sotto controllo o al guinzaglio”.