Sabato 20 Luglio 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Andrea Papi ucciso dall’orsa JJ4, il padre: “Può capitare ancora, quegli animali vanno portati via”

Carlo Papi: “Faremo opposizione alla richiesta di archiviazione. Mio figlio come tutti era inconsapevole del pericolo, per questo è morto”

Caldes (Trento), 20 luglio 2024 - “Qui in Trentino ormai nessuno esce più a fare passeggiate nei boschi, per paura degli orsi. La tragedia che ci è capitata può ripetersi ancora. Li devono portare via, tutti. Non basta togliere dalla natura quelli problematici. Noi non ce l’abbiamo ma con gli animali ma con chi non sa gestirli”.

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Carlo, il padre di Andrea Papi ucciso da JJ4 il 5 aprile 2023, risponde al telefono a Qn.net e annuncia: “La procura ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Andrea. Ma noi presenteremo opposizione. Ci stiamo lavorando con gli avvocati”. La vita di Carlo Papi e della moglie Franca è cambiata per sempre il 5 aprile 2023, quando l’orsa JJ4 - rinchiusa al Casteller - ha ucciso il figlio Andrea. Aveva 26 anni, era andato a fare una corsa nei suoi boschi. “Ma lui non era un runner, non chiamatelo più così”, chiede il padre.

A che punto è la vicenda giudiziaria?

“C’è stata la richiesta di archiviazione ma noi ci opporremo, i punti salienti li conoscono i nostri legali. Non abbiamo mai mollato e non molleremo mai. Può ricapitare una tragedia come la nostra”. Interviene la moglie: “Gli orsi girano in pieno giorno, entrano nei paesi”.

Il 16 luglio è finito all’ospedale per l’attacco di un orso un turista francese che stava correndo. Che cosa avete pensato leggendo la notizia?

“Che quella persona è stata graziata da Dio. Ma il problema resta, non è risolto. Secondo le statistiche gli orsi in Trentino sarebbero 100-120. Ma il comitato scientifico che ci segue da un anno e mezzo sostiene che siano almeno 200. Non diciamo di abbatterli, siamo contrari a questo. Ma li devono portare via, all’estero ad esempio. Ma nessuno li vuole”.  

Il giorno dopo l’aggressione al runner la Provincia di Trento ha diffuso un comunicato: un orso ha inseguito un ciclista. “Qui non esce più nessuno. Giusto qualche avventuriero del posto. Rari anche i turisti sulle piste ciclabili, una volta c’era il pienone. Mi parlano dello spray anti orso ma bisogna saperlo utilizzare. E poi parliamo di un animale così felpato che non lo senti arrivare. Noi abbiamo incontrato l’orso qualche giorno fa. Eravamo andati su alla croce di Andrea, un simbolo per ricordarlo. Una preghiera, dei fiori”.

Eravate a piedi?

"No, stavamo tornando in auto, ero con mia moglie e un amico. A un tornante, eravamo sui 1.200 metri, l’orso è sbucato fuori, era a 20 metri da noi. C’è passato davanti come un razzo. Poi siamo tornati indietro ad avvisare un uomo che stava facendo legna. La passeggiata vera oggi hanno tutti paura a farla. Da solo non la consiglierei a nessuno. Gli orsi sono dello Stato, la Provincia li gestisce. Noi non c’è l’abbiamo con gli animali ma con chi non ha saputo occuparsene. Per questo Andrea è stato ucciso, era inconsapevole come tutti del pericolo”.