Roma, 23 aprile 2023 – Orsa JJ4 – killer del runner Andrea Papi – ma non solo. Domani è previsto un vertice al ministero dell’Ambiente su come gestire gli eventuali spostamenti di altri esemplari dal Trentino.
JJ4 (e altri orsi trentini): ipotesi trasferimento
Le ipotesi riguardano l’Italia ma anche alcune località all’estero. “C’è un tavolo tecnico presieduto dal sottosegretario Claudio Barbaro che farà le valutazioni”, ha ricordato oggi il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, arrivando al Salone del Mobile, per l’ultimo giorno della manifestazione internazionale del design.
La valutazione dell’Ispra
“Sull’orsa c’è una valutazione dell’Ispra, naturalmente era attesa anche prima della sentenza del Tar, quindi aspettiamo il percorso che dovrebbe essere, come spero, quello del trasferimento”, è l’auspicio del ministro.
Verifiche dalla Giordania alla Germania
In queste ore, anche su pressione dei ricorsi animalisti, sono in corso contatti con alcune strutture all’estero, dalla Giordania alla Germania. Proprio in Germania, nella Foresta Nera, vive dal 2010 Jurka, la mamma di JJ4. Rinchiusa dopo aver dimostrato un comportamento problematico. Lo stesso che ha portato all’abbattimento dei fratelli JJ1 e JJ3, in Germania e Svizzera, tra il 2006 e il 2008.
Cosa prevede la direttiva Habitat
La direttiva europea Habitat “prevede la possibilità per le autorità nazionali di autorizzare la cattura o l’uccisione di esemplari di specie protette, a determinate condizioni, anche nell’interesse della salute e della sicurezza pubblica”, ha nel frattempo ricordato un portavoce della Commissione Ue interpellato sulla vicenda dell’orsa JJ4.
Il benessere animale
Nel documento sugli orsi problematici firmato nel 2021 da Ispra e Muse, si dedica una lunga riflessione a cattività e abbattimento. Arrivando a queste conclusioni scientifiche: “Per quanto riguarda la cattura e l’inserimento in cattività degli individui particolarmente problematici, si sottolinea che tale pratica, oltre ad implicare costi molto alti di mantenimento degli orsi e delle strutture stesse, comporta una considerevole abituazione all’uomo, la quale può esacerbare comportamenti a rischio ed esclude ogni possibilità di rilascio in natura (...). Inoltre, la permanenza in cattività rappresenta un problema importante di benessere animale”.