Giovedì 13 Marzo 2025
CHIARA GABRIELLI
CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Operaio morto, la compagna: "Mi batto per nostro figlio. Deve avere il nome del papà"

Bologna, l’esplosione alla Toyota: è nato il bimbo del lavoratore rimasto ucciso "Non eravamo sposati, ora per riconoscere il cognome dovrò pagare e attendere".

L’operaio Lorenzo Cubello, 37 anni, morì con Fabio Tosi nell’esplosione allo stabilimento Toyota di Bologna

L’operaio Lorenzo Cubello, 37 anni, morì con Fabio Tosi nell’esplosione allo stabilimento Toyota di Bologna

Poco meno di cinque mesi fa le è stato portato via l’amore della sua vita, Lorenzo Cubello, uno dei due operai morti nell’esplosione alla Toyota Material Handling a Borgo Panigale (Bologna). E ora lei, stremata, sul letto d’ospedale, stringe tra le braccia il frutto di quell’amore: il piccolo, appena nato, si chiama come il suo papà. Ma non può avere lo stesso cognome. Paola, la voce spezzata da un’emozione che è disperazione e gioia pura al tempo stesso, denuncia l’iter burocratico lungo e oneroso per far riconoscere i diritti al neonato, dato che i due non erano sposati.

Paola, in questi giorni infiniti ha pianto e riso insieme. "Provo un mix stranissimo di sentimenti, è tutto mescolato. Mi viene da piangere e da sorridere, sento una profonda tristezza e tanta felicità allo stesso tempo. Penso a Lorenzo, il mio compagno, continuamente. Qualsiasi cosa faccio, ogni giorno, ogni istante. Avere un bimbo era il suo desiderio più grande".

Ma c’è una complicazione. Non può avere lo stesso cognome del padre. "Una complicazione enorme, in realtà. Si tratta di un percorso lunghissimo, devo ripetere gli stessi passaggi più e più volte. Un incubo. Non ho potuto dare al piccolo appena nato il cognome del padre dato che non ci siamo sposati. Non ne abbiamo avuto il tempo. Ora bisogna aspettare per fare il test di paternità, poi deve venire il medico legale, si fa la comparazione, infine si presenta tutto al giudice. In Italia, invece di semplificare le cose, sembra che vogliano complicarle. Non solo è complicato, ma anche costoso".

Quanto? "Circa quattromila euro".

Ora cosa succede? "Devo registrare il bambino, che al momento avrà quindi nazionalità polacca, la mia. E mio sarà anche il suo cognome. Appena sarà riconosciuto, diventerà italiano e cambierà tutto, cognome, codice fiscale e così via".

E quanto ci vorrà? "Bella domanda. La speranza è che ora si vada veloce e che non si superino i 300 giorni dalla morte di Lorenzo. Oltre quel tempo, scadono i termini per il sussidio dell’infortunio. Suo figlio deve essere riconosciuto. Anche perché io qui sono sola".

Venuto al mondo polacco, subito dopo italiano, nel segno e nel ricordo di un papà scomparso all’improvviso, troppo presto. Cosa racconterà a suo figlio quando sarà grande? "Tutto. Della storia della sua nascita, di cosa abbiamo passato e di quel padre che lo amava da prima che nascesse. E che continuerà ad amarlo, sempre".

Qual è l’ultimo ricordo che ha di lui? "Quello di quel giorno, quando è uscito di casa per andare al lavoro. Mi ha detto: ‘Ciao, amore’ e mi ha dato un bacio. Eravamo legatissimi, e lo siamo ancora. Il legame con Lorenzo va oltre questa vita, non si può spezzare".

Cosa direbbe Lorenzo a suo figlio, se oggi fosse qui? "Lo posso immaginare, era il suo sogno. Sarebbe diventato pazzo per il piccolo e si sarebbe commosso molto, come ha fatto quando ha saputo che ero in attesa".