Venerdì 22 Novembre 2024
ALESSANDRO BELARDETTI
Cronaca

Incidente Mestre, gli operai eroi: “Così abbiamo estratto i feriti dal pullman”

Il racconto dei due giovani gambiani di Fincantieri, accorsi poco dopo lo schianto. La generosità di vigili del fuoco e medici dell’ospedale che hanno continuato a lavorare dopo la fine del turno

Venezia, 4 ottobre 2023 – Tra gli eroi della strage di Mestre ci sono due giovani operai Fincantieri. I due, che lavorano nelle vicinanze, appena si sono resi conto dell'accaduto si sono precipitati sul posto per aiutare nei soccorsi riuscendo a liberare alcune persone rimaste imprigionate nel bus precipitato dal cavalcavia. Uno dei due, Boubacar Toure, un 27enne arrivato in Italia dal Gambia per lavorare, ha raccontato ai media locali di aver estratto una bambina e di aver soccorso tre o quattro persone che erano a bordo e anche un cane. “Ho visto l'autista, era già morto – ha spiegato –. I soccorritori mi hanno detto di pensare ai vivi, ai feriti, e l'ho aiutato a estrarre quelle persone”. L’altro è Godstime Erheneden, che ha rivelato di aver salvato una bambina tra i rottami.

Godstime Erheneden, l'operaio eroe della tragedia di Mestre (Ansa)
Godstime Erheneden, l'operaio eroe della tragedia di Mestre (Ansa)

“L'impressione visiva, dopo la rimozione delle salme, è che ci troviamo di fronte a una tragedia di giovani, se non giovanissimi, salvo qualche adulto”. A parlare è uno dei capi soccorritori che è stato diverse ore sul luogo della tragedia. “Respiriamo una situazione surreale – dice ancora – non ho mai visto tante persone pronte a dare una mano”. Sul posto si è recata una sessantina di mezzi dei vigili del fuoco e 20 automezzi. Molti dei pompieri non hanno voluto riposare alla fine del turno e hanno chiesto di continuare a lavorare.

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Erano “pazienti molto giovani” quelli che si sono trovati davanti i soccorritori quando sono arrivati dove il bus è precipitato dal cavalcavia di Mestre. “Sono stata tra i primi intervenuti – racconta Federica Stella della centrale operativa del 118 –. Senza dubbio quello che ho visto era uno scenario unico. Sicuramente ci sono vittime non identificate. Erano tutti turisti che si stavano spostando. Il soccorso ha funzionato molto bene, in tempi estremamente buoni”. “Abbiamo fornito tutta l'assistenza sanitaria alle persone evacuate dai vigili del fuoco, fatto un triage iniziale per decidere le ospedalizzazioni, chi portare dove, e smistare i pazienti in base alle risorse disponibili”. Ha proseguito Stella. I pazienti erano in parte con traumi, alcuni anche con ustioni per l'incendio: “Abbiamo avuto solo pazienti stranieri, diverse nazionalità, non immediatamente chiara l'origine geografica, C'erano persone che parlavano spagnolo, altre tedesco. La lingua utilizzata per il soccorso è stato l'inglese con tutti”.

“Ci sono tra i feriti almeno 4 pazienti che possono parlare, uno dei quali è in rianimazione ma parla”, fa sapere il presidente del Veneto, Luca Zaia, in visita all'ospedale di Mestre, dove sono ricoverate alcune delle 15 persone rimaste ferite nell'incidente.

Una testimone racconta di essersi salvata solo per una coincidenza: “Stavo andando a Mestre, casualmente ho preso il bus dopo. Sono passate le macchine della polizia pensavo fosse un incidente banale poi ho letto le notizie del bus caduto dal cavalcavia e sono rimasta sconvolta”.

La dinamica di quanto successo è stata “estremamente importante, con la duplice componente del trauma dovuto a precipitazione e dell'ustione dovuto al fuoco, scenari complessi dal punto di vista clinico. Abbiamo avuto la relativa fortuna di avere il passaggio sul cambio turno, in ospedale tutti quelli che finivano il turno pomeridiano si sono fermati”, ha concluso.

Si sono presentati di primo mattino con i telefonini per riprendere quel che restava della tragedia accaduta ieri sera al pullman che è volato dal guardrail, rovesciandosi e provocando una scia di morte. Sono stati molti i turisti che si sono voluti affacciare, prima dell'arrivo dei tecnici per i rilievi ufficiali, per rubare uno scatto macabro del luogo della tragedia. A pochi passi dal cavalcavia incriminato, infatti, sorgono molti alberghi, uno a fianco all'altro, nati negli ultimi anni per incrementare la disponibilità di posti letto a Mestre.