Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Omicidio di via Poma, svolta sul killer di Simonetta Cesaroni: “L’informativa dei carabinieri punta sul figlio di Vanacore”

Le ultime rivelazioni sul giallo della ragazza trovata morta in un ufficio romano nell’agosto del 1990. L’avvocato di Mario Vanacore: “È sconcertato, valuteremo iniziative a sua tutela”

Simonetta Cesaroni (Ansa)

Simonetta Cesaroni (Ansa)

Roma, 5 gennaio 2024 – L’informativa consegnata dai carabinieri ai magistrati della procura di Roma punterebbe tutto sul figlio del portiere dello stabile di via Poma, Mario Vanacore, nell'ambito della nuova indagine sull'omicidio di Simonetta Cesaroni, la ragazza trovata morta in un ufficio nell'agosto del 1990. Lo riporta l'edizione online di Repubblica. “I militari – scrive il quotidiano – avrebbero ricostruito ogni singolo passo di quella giornata, anche se per i pm non basta a proseguire nell'inchiesta”.

Proprio il 13 dicembre scorso, infatti, la Procura ha chiesto l'archiviazione del fascicolo che era stato aperto nel marzo del 2022 dopo un esposto presentato dai familiari della ragazza uccisa con 29 coltellate. “Secondo quanto scritto dai carabinieri, ad uccidere Simonetta Cesaroni sarebbe stato proprio Mario Vanacore, il figlio del portiere del condominio che per venti anni avrebbe coperto le responsabilità del figlio fino a suicidarsi”, si legge sul quotidiano. Si tratterebbe di “ipotesi e suggestioni –  come scrivono i magistrati di piazzale Clodio – che consentono di superare le forti perplessità sulla reale fondatezza del quadro ipotetico tracciato”, aggiunge Repubblica. “Nel documento sul tavolo dei pm, i carabinieri scrivono che il pomeriggio del 7 agosto 1990 Mario Vanacore entra negli uffici di via Poma, dove Simonetta Cesaroni lavorava da circa due mesi come segretaria. Trovatosi inaspettatamente davanti alla ragazza – riporta il quotidiano –avrebbe tentato di violentarla, ma Cesaroni riuscì a colpirlo ferendolo. A quel punto l'uomo l'avrebbe picchiata e uccisa colpendola ventinove volte. A coprire le responsabilità di Mario Vanacore sarebbero stati gli stessi genitori, Pietrino e Giuseppa De Luca, che avrebbero mentito agli investigatori nella fase delle indagini tirando in ballo anche il datore di lavoro di Simonetta Cesaroni, Salvatore Volponi”.

"Ho sentito Mario Vanacore ed è molto sconcertato. Sconcertato anche di essere dopo 33 anni ancora al centro dell'attenzione. In primavera avevamo fatto una denuncia-querela a Milano per chiedere di mettere fine alle illazioni sul suo conto. Attendiamo gli sviluppi delle indagini e poi valuteremo le iniziative a sua tutela". Così all'Adnkronos l'avvocato Claudio Strata, legale di Mario Vanacore.