Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Omicidio Trieste, sentita la ragazza contesa. “Indagini non ancora concluse”

Il 17enne ucciso per gelosia. Il sindaco: "Troppi fatti di sangue, non si può accogliere tutti"

Robert Trajkovic aveva 17 anni

Robert Trajkovic aveva 17 anni

Trieste, 10 gennaio 2022 - Ragazzo ucciso a Trieste: domani 11 gennaio si terrà l’udienza di convalida del fermo di Alì, il 21enne in carcere con un’accusa pesantissima: aver ucciso Robert Trajkovic, 17 anni. Il movente sarebbe la gelosia per una ragazza. Il procuratore capo Antonio De Nicolo in una nota fa sapere che il magistrato assegnatario del procedimento chiederà al giudice la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere.

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La ragazza contesa

La giovane amica di Robert Trajkovic, ucciso da Alì, oggi è stata ascoltata a lungo dagli investigatori che indagano sull’omicidio. La 19enne italiana non sapeva nulla di quello che era successo, così avrebbe dichiarato. 

Il delitto e il sottoscala

Il corpo della vittima è stato trovato nel sottoscala di un ostello. Il ragazzo è stato strangolato con un laccio. L'autopsia sul corpo della vittima è prevista nei prossimi giorni, giovedì sarà conferito l'incarico. Il medico legale è lo stesso che domani eseguirà l'esame sul cadavere di donna ritrovato mercoledì scorso nel parco dell'ex ospedale psichiatrico. Gli investigatori sono convinti che si tratti di Liliana Resinovich, scomparsa da casa a Trieste il 14 dicembre. Convinzione rafforzata anche dalla Tac, eseguita sabato, scrive il procuratore Antonio De Nicolo.  Per capire la causa della morte, invece, si dovrà attendere l'autopsia. Il cadavere, in posizione fetale, era infilato in due sacchi della spazzatura, a comporne uno. In testa la donna aveva due sacchetti di plastica trasparente. 

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Fatti di sangue

E proprio la sequenza dei fatti di nera - in pochi giorni anche una rapina per droga finita tragicamente e un senzatetto ucciso - ha caricato la polemica politica. "Bisogna cominciare a fare dei ragionamenti sull’accoglienza: non si può accogliere tutti e dire ‘fate quello che volete'. Servono maggiori controlli nei confronti degli stranieri che arrivano. Mi sto già attivando, voglio un controllo più forte sulla città, parlerò con prefetto e forze ordine". Così il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che si è detto "disperato" per quanto accaduto ma ha ricordato che molti degli ultimi violenti casi di cronaca hanno avuto per protagonisti stranieri, dall’omicidio dei due agenti in Questura nel 2019. 

Alì, che ha confessato il delitto di Robert Trajkovic ed è in carcere, accusato di omicidio volontario, è figlio di madre marocchina e padre libanese. La vittima è di origine serba. Stamane i carabinieri del comando provinciale hanno ascoltato nuovi testimoni, anche per ricostruire la seuqenza dei fatti negli ultimi giorni. 

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Le indagini

Al momento non sono emerse complicità e si conferma il movente della gelosia. Non si esclude, comunque, che le indagini possano essere allargate e che comportino ulteriori conseguenze. I carabinieri potrebbero mirare, ad esempio, a definire con chiarezza il ruolo avuto nella vicenda da un altro minorenne, di origini romene. Le indagini vengono definite “circoscritte” ma “non ancora concluse”. 

Il fratello maggiore di Robert, Christian, intervistato da una tv ha chiesto alle autorità di indagare anche sul fratello di Alì, e sui loro amici, invitando lo "Stato a svegliarsi".

La raccolta fondi

Intanto un'amica dei Trajkovic ha organizzato una raccolta fondi per contribuire alle spese del funerale. L'iniziativa è ospitata in un bar frequentato dalla famiglia della vittima. Fabia Debernardi, mamma del miglior amico di Robert, si commuove: "La mia piccola briciolina, così lo chiamavo. Un amore di ragazzo amato da tutti. Faceva il professionale per elettricisti. Solare, di compagnia, non riusciamo ancora a crederci".

Intanto il titolare di un'impresa di pompe funebri, Fabio Baldé, vittima di una rapina di recente, ha offerto il funerale alla famiglia Trajkovic.