Foggia, 4 settembre 2023 – Dopo l’omicidio si era disfatto degli abiti che indossava mettendoli in un sacchetto e buttandoli per strada durante la fuga. Ma è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza e alla fine individuato e fermato. È durata quasi una settimana la fuga di Redouane Moslli, 43 anni, marocchino, accusato di avere ucciso a coltellate il 28 agosto scorso durante una rapina Franca Marasco, la titolare 72enne di una tabaccheria di Foggia. L’uomo, individuato e bloccato sabato sera alla stazione di Napoli, è stato interrogato dai carabinieri e dal pm e ha confessato.
"Si è trattato di una rapina finita in malo modo – ha detto il suo avvocato, Nicola Totaro –, non aveva alcuna volontà di uccidere la vittima".
Omicidio e rapina aggravata
Nei suoi confronti la procura di Foggia ha disposto un decreto di fermo con le accuse di omicidio e rapina aggravata. Nei suoi confronti pendeva già un decreto di espulsione per altri reati, mai notificato perché era irreperibile. A incastrarlo, sarebbero stati i vestiti usati durante l’omicidio: una maglia blu, pantaloni neri e canotta.
Attraverso la visione delle telecamere di videosorveglianza, i carabinieri hanno ricostruito il percorso dell’uomo che era stato visto passare vicino alla tabaccheria con indosso, oltre all’abbigliamento di cui si è disfatto, anche un berretto con visiera e una mascherina anti Covid.
Secondo il difensore, l’uomo era arrivato a Foggia l’11 luglio dove alloggiava in un dormitorio comunale e lavorava saltuariamente come bracciante. In quella tabaccheria era stato già altre volte e probabilmente gli sarà sembrato un colpo facile vista l’età della titolare. Quella mattina, però, quando è entrato armato con un coltello, la donna deve avere reagito e lui l’ha uccisa colpendola quattro volte: due alla gola e due all’addome. Poi è fuggito portando via due telefoni cellulari e 75 euro che ha poi ceduto a un italiano.
Indagine complessa
"È stata un’indagine molto complessa, ma ce l’abbiamo fatta – ha detto il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro –. Ma il risultato positivo non deve farci dimenticare o accantonare i problemi che abbiamo incontrato", come "un sistema di videocamere pubbliche assolutamente insufficiente e non integrato da un sistema privato". E aggiunge: "Sotto questo profilo la nostra città è insicura e questo agevola il crimine e allo stesso tempo ostacola le indagini".