di Roberta Rampini
GARBAGNATE (Milano)
È piombato con il furgone Ford Transit su Serafino Valentino Colia e la sua amica. Ad alta velocità. Era ubriaco. Guidava senza patente. Sull’asfalto, in via Kennedy, a Garbagnate Milanese, non ci sono segni di frenata. Solo una macchia rossa di sangue, nel punto in cui sono sono stati ritrovati i corpi dei due amici. Quaranta, forse anche cinquanta metri di distanza del punto d’impatto. A terra, sul ciglio della strada, il telaio contorto della bici.
Serafino Valentino Colia, avrebbe compiuto 16 anni il 10 ottobre. Ma non festeggerà. La sua amica, coetanea, è in prognosi riservata all’ospedale Niguarda di Milano con un grave trauma cranico. Entrambi vivevano in zona. Avevano trascorso la serata insieme e stavano rientrando a casa in sella alla bicicletta, ma sono stati falciati dal furgone mentre attraversavano sulle strisce pedonali. Al volante del furgone c’era Bogdan Pasca, 32enne romeno positivo all’alcoltest, senza patente. L’impatto è stato devastante. A testimoniarlo la parte anteriore del furgone, accartocciata, e il vetro rotto. "Ero in casa, ho sentito un colpo tremendo e sono uscito subito per vedere cosa fosse successo. Quando sono arrivato lì c’era un lago di sangue, l’autista del furgone era a torso nudo, in ginocchio, sorreggeva la testa del ragazzo, lo chiamava per nome come se lo conoscesse, urlava "svegliati, svegliati, dai che ce la fai. Era disperato, sotto choc – dice Maurilio Toia, tra i primi residenti a raggiungere quel luogo maledetto –. Poi sono arrivati i soccorsi e hanno provato a rianimare il ragazzo, almeno per 30 minuti. L’autista continuava a dire ’dai, dai che è vivo’".
Intanto si affollavano sul viale l’ambulanza, l’elisoccorso e i carabinieri delle compagnie di Rho e Solaro. Valentino era in arresto cardiaco, dopo i tentativi di strapparlo all’incoscienza è stato trasportato all’ospedale di Monza dove è deceduto poco dopo. Assieme ai due 15enni c’era un’altra coppia di amici, anche loro in bici, che hanno assistito all’incidente, ma per fortuna sono rimasti illesi.
"Questo attraversamento è pericoloso, poco illuminato, qui sfrecciano veloci di giorno e di notte, lo abbiamo detto tante volte al Comune, ma nessuno è intervenuto", lamentano gli abitanti. Senza un graffio il conducente del furgone che è stato subito fermato. Nel sangue un tasso di alcol di 1,1 grammi per litro, il doppio del limite. È stato arrestato in flagranza per omicidio stradale e condotto nel carcere di Milano San Vittore. Sarà interrogato questa mattina dal gip Lidia Castellucci, che dovrà decidere sulla convalida della misura cautelare emessa dal pm Mauro Clerici. Era già stato denunciato diverse volte per guida senza patente, guida in stato di ubriachezza e rifiuto di sottoporsi all’alcoltest. Il primo controllo, a cui era seguito una denuncia per la violazione del codice della strada risale al 2016. L’uomo non ha mai conseguito la patente in Italia e non risulterebbe in possesso neanche di una romena.
Residente a Milano, era affidato in prova ai servizi sociali. Il provvedimento, che gli permetteva di circolare liberamente dalle 6 alle 23 (l’investimento è avvenuto alle 22.30) era stato emesso nell’ambito di una procedimento per lesioni e maltrattamenti. Lavora come operaio in una ditta di edilizia di Paderno Dugnano (Milano), intestataria del furgone, regolarmente assicurato. Dall’inizio dell’anno ad aprile sono morti 135 pedoni di cui 17 investiti da pirati della strada che sono fuggiti. Sono invece 86 i i ciclisti morti da gennaio a luglio 2023. L’ultima vittima della strada è stata Valentino, aveva solo 15 anni, una grande passione per il basket e per la meccanica. A settembre avrebbe iniziato il terzo anno del corso di operatore per macchine utensili al centro di formazione professionale dei Salesiani di Arese. E anche il campionato di pallacanestro, con la squadra giovanile della Puntoebasket di Lainate.