Domenica 22 Dicembre 2024
GABRIELE MORONI
Cronaca

Sergio Ruocco è tornato al lavoro 28 giorni dopo l’omicidio di Sharon. La famiglia Verzeni: “Siamo sicuri che non sia lui l’assassino”

Seriate, l’idraulico compagno della 33enne uccisa a coltellate si è svegliato all’alba e si è presentato alla ditta di impianti Fiorendi (dove lavora da 23 anni). Oggi nuovi interrogatori, prosegue l'analisi delle telecamere

Terno d’Isola (Bergamo), 27 agosto 2024 – Mentre proseguono le indagini sull'omicidio di Sharon Verzeniuccisa a coltellate la notte tra il 29 e il 30 luglio in via Castegnate, a Terno d'Isola e le audizioni dei testimoni, Sergio Ruocco, il compagno, ha ripreso la sua vita di lavoro.

Sharon Verzeni, il fidanzato Sergio Ruocco e la Scientifica nella casa della coppia
Sharon Verzeni, il fidanzato Sergio Ruocco e la Scientifica nella casa della coppia

Come aveva annunciato, si è presentato questa mattina nella ditta di impianti Fiorendi di Seriate, dove è impiegato come idraulico da ventitré anni. Alle 7.45 è uscito a bordo di un furgone Toyota Proace, seduto accanto al guidatore. La decisione di rientrare in azienda era stata confermata anche da suo fratello Mirko: “Tornerà al lavoro martedì. Almeno si distrae”. 

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Sergio Ruocco è originario di Seriate, dove abitano i genitori separati e i fratelli Mirko e Stefano. Ma all’indomani della morte di Sharon, dopo che era stata messo sotto sequestro l’appartamento di via Merelli a Terno d’Isola, che per tre anni aveva visto la sua convivenza con la fidanzata, l’idraulico 37enne non si è trasferito nel paese della sua famiglia. È stato subito accolto dai genitori della vittima a Bottanuco. Si è instaurato così un ménage familiare singolare e nello stesso tempo intenso: Sergio si trova a vivere con i genitori della compagna un rapporto quasi filiale

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Tutta la famiglia di Sharon, il padre, la madre, la sorella Melody, il fratello minore Christopher, non ha mai smesso di fare quadrato attorno a lui che era legato alla barista da sedici anni. Totale fiducia in Sergio, assoluta convinzione della sua estraneità. Ancora ieri Bruno Verzeni, il padre, ha ribadito la sua convinzione che a uccidere la figlia con quattro coltellate sia stato uno sconosciuto. “Siamo sicuri che non sia lui l’assassino, è stato qualcuno che non la conosceva così bene. Se avesse conosciuto Sharon, non l'avrebbe fatto”, ha spiegato l’uomo, negando poi presunti attriti nella coppia. 

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Sono state una decina le persone ascoltate ieri dai carabinieri nel comando provinciale di via delle Valli a Bergamo. E anche oggi i carabinieri di Bergamo ascolteranno persone che la conoscevano mentre non è prevista una nuova convocazione del compagno Sergio Ruocco finora sentito due volte come persona informata sui fatti e chiamato per partecipare ai sopralluoghi nella villetta di via Castegnate. Prosegue anche l'analisi dei sistemi di videosorveglianza e lo studio delle possibili vie di fuga che avrebbe potuto percorrere il killer al momento 'invisibile'.