Venerdì 27 Dicembre 2024
MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

L’omicidio di Rozzano: i genitori di Daniele Rezza, killer reo confesso, finiscono sotto protezione

Per loro è stata attivata la vigilanza generica radiocollegata, la forma di tutela più blanda, a causa della sovraesposizione mediatica e delle minacce comparse sui social

Un momento della fiaccolata in ricordo di Manuel Mastrapasqua (Mdf/Ansa)

Un momento della fiaccolata in ricordo di Manuel Mastrapasqua (Mdf/Ansa)

Rozzano (Milano) – Minacciati sui social per via del ruolo, ancora tutti da chiarire, avuto nelle ore successive al delitto Manuel Mastrapasqua, i genitori del 19enne reo confesso Daniele Rezza avranno la Vgr, vigilanza generica radiocollegata. Di fatto, passaggi delle pattuglie sotto casa loro durante i turni di servizio: è la più blanda delle forme di tutela in caso di minacce, che nel loro caso solo social al momento, a causa della "sovraesposizione mediatica". Il servizio dovrà essere ratificato dal Comitato per l'Ordine e la Sicurezza della Prefettura di Milano.

Ma cosa c’entrano i genitori del giovane, che si trova a San Vittore e che oggi ha avuto un faccia a faccia con il gip Domenico santoro per l’udienza di convalida del fermo? Nelle dichiarazioni rese sia alla pm Letizia Mocciaro sia al gip, Rezza ha detto di aver visto il padre quando è rientrato a casa dopo l'omicidio ma di avergli raccontato l’accaduto solo la mattina dopo. Tuttavia l’uomo non avrebbe creduto subito alle sue parole (secondo il suo legale il giovane ha dei problemi di salute da quando aveva 14 anni). Quando, però, si sono diffuse le notizie dell'omicidio, il padre l'ha accompagnato alla stazione del treno. Una scelta, quella del genitore, che ha scatenato la rabbia della madre di Manuel: "Doveva portarlo in caserma, non farlo scappare".

Nel pomeriggio prima del delitto, il ragazzo, che ha precedenti per piccoli reati, era stato col padre per altre vicende nello studio del suo legale. All'avvocato era apparso timoroso, col cappellino da baseball calato sugli occhi. Lo stesso visto nelle telecamere. Qualche ora dopo sarebbe diventato un assassino, incrociando Mastrapasqua lungo lo stesso marciapiede di via Romagna a Rozzano. Nel corso della perquisizione sono stati trovati gli stessi pantaloni (che erano stati già lavati) individuati "addosso al soggetto ripreso con il coltello in mano che venivano quindi sequestrati". Ed è stato sequestrato anche un giubbotto di colore nero "apparentemente identificato in quello indossato la notte dell'11 ottobre".

E dal verbale di Daniele emerge un altro elemento: è stato suo padre a buttare le cuffie che il 19enne aveva preso a Manuel. "Dopo diversi inviti - si legge - il padre del giovane indicava ai militari operanti, il luogo dove lui stesso aveva gettato le cuffie con le quali il figlio era rientrato a casa la notte: le stesse sono palesemente quelle che erano appartenute alla vittima". E con una punta di amarezza il pm annota: "Le cuffie rinvenute, di marca Music sound, è opportuno dire che hanno un valore di soli 14 euro".