
Sebastiano Visintin indagato per l'omicidio della moglie Liliana Resinovich
Trieste, 11 aprile 2025 - Il marito di Liliana Resinovich è indagato per omicidio. Il nome di Sebastiano Visintin è stato iscritto ufficialmente nel registro degli indagati dalla procura di Trieste, in quanto sarebbe coinvolto nell'omicidio della 63enne, trovata senza vita il 5 gennaio 2022.
È quanto è stato sostenuto stasera nella puntata di ‘Quarto Grado’ in onda su Retequattro. Martedì scorso gli inquirenti hanno effettuato una perquisizione nella sua abitazione, durata 7 ore: “Non ne sono usciti a mani vuote”, ha detto Abate in trasmissione. “Le forze dell'ordine contestano a Visintin l'omicidio della coniuge. Reato che potenzialmente può essere punito con l'ergastolo", ha aggiunto il giornalista.
La notizia era nell’aria da giorni, dopo che martedì gli inquirenti hanno passato al setaccio l’abitazione dell’uomo. L’iscrizione di Visintin nel registro degli indagati si potrebbe considerare un atto dovuto, un passaggio giudiziario scontato visto che l'esito della perizia medico-legale incaricata dalla Procura di Trieste all'anatomopatologa Cristiana Cattaneo - e a Vanin, Tambuzzi e Leone - ha definitivamente cancellato la (azzardata) ipotesi del suicidio.
La perizia: Liliana è stato uccisa il 14 dicembre 2021
Gli esperti hanno spiegato nel dettaglio, in oltre duecento pagine di referto, che Lilly è stata uccisa. Non solo. Hanno anche precisato che "in via di elevata probabilità" la 63enne è morta "nella mattinata del 14 dicembre 2021 entro quattro ore dalla colazione".
Cioè la mattina stessa in cui è scomparsa, prima che il suo corpo venisse trovato nel boschetto di San Giovanni il 5 gennaio successivo, con la testa in due sacchetti per alimenti chiusi da un laccetto attorno al collo e il corpo in due grandi sacchi neri di quelli utilizzati per i rifiuti solidi, uno infilato dall'alto e uno dal basso.
La fascia oraria indicata dalla perizia è facilmente individuabile, visto che Liliana aveva fatto colazione intorno alle 8/8.30. La donna era poi stata vista l'ultima volta alle 8.50, ripresa dalla videocamera di un autobus, mentre attraversa piazzale Gioberti, vicino a casa.
Le accuse del fratello di Lilly
Proprio pochi giorni fa, per l'ennesima volta ma la prima dopo l'esito della perizia della Cattaneo, Sergio Resinovich, fratello della vittima, aveva chiesto che la magistratura indagasse su Visintin, accusandolo di un coinvolgimento nella morte di Liliana. Ed era stato particolarmente circostanziato nelle sue accuse, indicando anche "familiari e persone che gli sono vicini", in particolare "il figlio, sua moglie e la cerchia dei loro amici".
Il possibile movente
Aveva anche indicato un movente, parlando di femminicidio a sfondo economico con, in più, una volontà di 'controllo'. Già due anni fa Sergio aveva depositato in procura un atto in cui faceva la stessa richiesta. Ed infine un dettaglio: "Solo lui aveva convenienza a far trovare il corpo perché così entrava in possesso dell'eredità, di cui un terzo è stato dato a me, e rientrava anche nella reversibilità della pensione".
La svolta nel caso si è avuta quando il Gip del tribunale di Trieste, Luigi Dainotti, smontò la richiesta di archiviazione della procura disponendo una serie di nuove indagini e chiedendo di indagare per omicidio.