Primavalle piange Michelle Maria Causo. Il pellegrinaggio di adolescenti nel luogo dove è stato ritrovato il suo corpo martoriato all’interno di un carrello della spesa, vicino ai cassonetti di via Stefano Borgia, è continuo. Fiori, biglietti, peluche. In processione li lasciano uno ad uno. Molti scoppiano in lacrime, una ragazza si copre gli occhi e si stringe alla mamma. Sono gli amici di Michelle, una ragazza solare che rimarrà sempre nel cuore di tutti. La vita nelle case popolari, nel quartiere definito il ‘Bronx’ di Torrevecchia, – secondo quanto racconta chi la conosceva bene – non l’aveva scalfita.
“Era la persona più importante della mia vita. Una ragazza che ti faceva solo ridere – racconta Valerio, 18 appena compiuti, il migliore amico di Michelle –. La chiamavo Shaki: quando eravamo in giro, magari in metro, iniziavo a dire ‘guardate c’è Shakira’ indicando lei, era un gioco che facevamo spesso. L’ho sentita fino a poche ore prima che venisse uccisa". Sulla sua chat di WhatsApp l’ultimo messaggio della 16enne è delle 12.49. Parlavano di sciocchezze, di foto su Instagram e cose così. Ma a un certo punto Michelle non ha più risposto.
"Ho continuato a chiamarla ma non rispondeva. Fino alle 14.13 i messaggi le arrivavano poi, dalle 16.30 c’era solo una spunta e il telefono risultava spento – prosegue Valerio ripercorrendo quei terribili momenti –. Ho chiamato la madre, tutti, ma nessuno sapeva dove stava. Poi mi è arrivata la notizia". Un colpo terribile per lui che, come racconta, la sentiva tutti i giorni ma non sapeva che si trovasse a casa del trapper 17enne. "Quel ragazzo lo conoscevo, lo avevo visto qualche volta quando passava sotto casa di Michelle, nel Bronx di Torrevecchia. Ma mi è sembrato strano che lei sia andata a casa sua, lei diceva che era un suo conoscente. Penso che ci sia stato un tentativo di stupro o qualcosa del genere. Il sorriso di Michelle è la cosa che mi mancherà più di tutto".
A portare un fiore a Michelle c’è anche la sua migliore amica Lavinia. Sul polso la scritta: "Sempre con me sarai. Pati". Intelligente, sorridente, una brava ragazza nonostante i problemi. Così era Michelle per chi la conosceva. Ora che non c’è più è quasi una gara a sottolinearne i pregi, una ragazza profonda, "più grande dei suoi anni" cresciuta in un contesto difficile ai margini della Capitale. Perché nella vita di Michelle, oltre ai social, agli amici, ad un fidanzatino, c’erano anche problemi ed infatti a scuola era seguita dai professori ed il preside sapeva della situazione anche se, dice il papà, "era sempre stata promossa".
Misci, così la chiamavano gli amici, frequentava l’istituto statale Vittorio Gassman, e abitava poco distante dal posto dove è stata uccisa, tutta la sua giovane vita in qualche centinaio di metri. Il suo sorriso campeggia aperto e spontaneo in tutti i video in cui compare. Soprattutto su TikTok, il più usato dai ragazzi della sua età, 17 anni compiuti solo tre giorni fa. Il sottofondo è quello della musica trap, le parole di Izy in Chic e lei che canta sottovoce con Vxleryo.
Il dirigente sta organizzando per lunedì 3 luglio alle 19 una fiaccolata che partirà dalla scuola, in via Pietro Maffi, per arrivare a piazza Capecelatro.