Piacenza, 8 settembre 2019 - Elisa Pomarelli sarebbe stata uccisa perché non voleva più vedere Massimo Sebastiani. È questa l'ipotesi al momento più accreditata dagli inquirenti di Piacenza che indagano sull'omicidio dell'impiegata piacentina di 28 anni, il cui cadavere è stato recuperato nella notte dai vigili del fuoco dopo che il 45enne, arrestato ieri dopo una fuga di quasi due settimane, ha confessato il delitto e ha portato gli investigatori nel punto in cui l'aveva seppellita sulle colline piacentine. Il delitto sarebbe avvenuto quindi subito dopo l'uscita a pranzo insieme dei due in una trattoria a Ciriano di Carpaneto. Non è ancora chiaro invece come e dove esattamente l'operaio l'abbia uccisa.
Sarà l'autopsia a chiarire i contorni della vicenda: al momento non si esclude l'ipotesi dello strangolamento forse durante un improvviso scatto di ira, un raptus, visto che da una prima ricostruzione sembrano non emergere elementi legati alla premeditazione. Già domani potrebbe tenersi l'interrogatorio di garanzia nel carcere piacentino delle Novate dove Sebastiani si trova rinchiuso.
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Gaycenter: Elisa uccisa perché amava le donne
"Elisa Pomarelli è stata uccisa due volte: come donna e come lesbica, perché ha rifiutato il suo assassino - ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center in una nota -. Un femminicidio premeditato e compiuto come atto punitivo per Elisa, in quanto donna lesbica. Quanto accaduto dimostra quanto siamo indietro sui diritti delle donne e delle persone lesbiche, gay e trans. È importante che al più presto venga approvata una legge contro l'omofobia, che preveda anche percorsi formativi e culturali dalla scuola primaria e nella società, per abbattere il pregiudizio e la discriminazione contro le donne e le persone lesbiche, gay e trans. L'assassino dovrebbe essere condannato due volte e giudicato senza alcuna attenuante, ha aggiunto Marrazzo.
Arrestato il padre dell'ex fidanzata di Sebastiani
Nella notte è stato eseguito un secondo arresto. Per Silvio Perazzi, padre della ex compagna di Massimo Sebastiani, sono scattate le manette in seguito agli approfondimenti investigativi, con l'accusa di "favoreggiamento personale" in omicidio. In particolare Perazzi è accusato di aver aiutato il 45enne durante la latitanza "a eludere le ricerche, consentendogli di nascondersi". La posizione di Perazzi - si aggiunge - "era già al vaglio degli inquirenti, nel corso della nottata, in seguito agli approfondimenti investigativi" c'è stata la decisione.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Piacenza fa sapere che ulteriori dettagli dell'intera vicenda saranno comunicati nei prossimi giorni. Le indagini si sono spostate in un'abitazione, in località Costa di Sariano, nel Comune di Gropparello, sull'Appennino piacentino, dove sono state effettuate approfondite analisi scientifiche e rilievi, e dove Elisa potrebbe essere stata uccisa per poi essere portata altrove. Una casa che risulta di proprietà di Perazzi.
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