Pescara, 27 giugno 2024 - Le lesioni che hanno provocato la morte di Christopher Thomas Luciani, il 17enne ucciso domenica scorsa nel parco ‘Baden Powell’ di Pescara, hanno interessato entrambi i polmoni e hanno provocato uno choc emorragico irreversibile. Sono queste le prime informazioni che trapelano dall’autopsia eseguita dal medico legale Christian D'Ovidio, alla presenza del collega Ildo Polidoro, perito di parte della famiglia della vittima. Confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica, 25. Il ragazzo, stando alle prime informazioni, sarebbe morto rapidamente. L'esame autoptico, definito lungo e complesso, è durato sei ore.
È stato necessario identificare le singole lesioni e, a quanto si apprende, è stato possibile ricostruire in modo chiaro la dinamica, le cause della morte e quali siano stati i colpi letali. Eseguiti, come da prassi, i prelievi di campioni per gli esami di laboratorio. Il medico legale rimetterà la sua relazione alla Procura presso il Tribunale dei Minori dell'Aquila entro 60 giorni.
“È un delitto che denota, ma dico in generale, senza riferirmi poi ai fatti specifici, un quadro di disagio più che esistenziale, direi culturale, dove l'ansia da social, l'ansia di seguire, di far emergere, di essere i primi, migliori, più duri, più forti, più cattivi, è diffusa”, sono le parole del procuratore capo di Pescara, Giuseppe Bellelli. L'inchiesta è coordinata dalla Procura presso il Tribunale dei Minori dell'Aquila. “I giovanissimi - ha detto tra l'altro il magistrato - vanno in giro con questo strumento, col telefono, sono sempre connessi, ascoltano delle musiche, come quella trap, mi sono informato, che chiamarla musica è difficile, sono istigazioni a delinquere in cui si esalta la violenza, la droga, la violenza sulle donne, l'uso di armi. E questi ragazzi sono connessi ascoltando questi stimoli subculturali. Quindi è un disagio culturale”.