Venerdì 30 Agosto 2024
NICOLA PALMA
Cronaca

Omicidio Fabio Ravasio, il settimo complice della mantide di Parabiago è Mohamed “Blanco” Dhaibi

Il nome del 45enne marocchino fermato il 29 agosto è emerso in alcune intercettazioni telefoniche in cui gli interlocutori si stupivano che l’uomo non fosse stato convocato in caserma

Adilma Pereira Carneiro e Mohamed Dhaibi in un frame delle telecamere di sorveglianza

Adilma Pereira Carneiro e Mohamed Dhaibi in un frame delle telecamere di sorveglianza

Parabiago (Milano) – Si chiama Mohamed Dhaibi il quarantacinquenne marocchino fermato nella serata di giovedì 29 agosto dai carabinieri della Compagnia di Legnano con l'accusa di aver partecipato insieme ad altre sette persone all'omicidio camuffato da incidente stradale del ciclista cinquantaduenne Fabio Ravasio. Stando a quanto emerso, il nordafricano sarebbe stato assoldato dalla compagna dell'uomo e ideatrice del piano criminale, la quarantanovenne brasiliana Adilma Pereira Carneiro, per fingere un malore la sera dell'investimento, bloccare il traffico sulla provinciale 149 tra Parabiago e Casorezzo e aprire la strada alla Opel Corsa che ha travolto Ravasio il 9 agosto.

La telefonata intercettata

Il nome di Dhaibi, in realtà con il soprannome di Blanco, è emerso per la prima volta nell'inchiesta durante una conversazione intercettata tra due persone vicine ad alcuni dei fermati ma non coinvolte nelle indagini: in questo dialogo, captato dai militari, gli interlocutori si stupivano che tra i convocati in caserma per avere informazioni sull'accaduto non ci fosse pure Blanco, che evidentemente loro sapevano implicato in qualche modo nel delitto.

Gli interrogatori

Di Dhaibi hanno poi parlato al pm Ciro Caramore sia il "palo" Mirko Piazza, che con Blanco ha convissuto per un anno in un appartamento di Parabiago, sia il meccanico Fabio Oliva, in cella con l'accusa di aver rimesso a nuovo la Corsa su mandato di Adilma. Piazza ha confermato agli inquirenti che Dhaibi aveva il compito di far finta di sentirsi male. Un compito che ha effettivamente portato a termine, come lui stesso ha raccontato al coinquilino: due automobilisti si sarebbero fermati in quei minuti per soccorrerlo, ingannati dalla sua recita.

Dopo l'incidente

A omicidio compiuto, alcuni dei complici di Adilma si sono ritrovati nella villa di via delle Orchidee dove poi è stata nascosta la macchina col parabrezza sfondato: tra loro c'era pure Blanco, arrivato in bicicletta. Il quarantacinquenne avrebbe anche preso parte all'occultamento della Opel in un box, dietro alcuni mobili accatastati.

L'appartamento in cambio

Secondo gli accertamenti investigativi, anche a Dhaibi la "mantide di Parabiago" avrebbe promesso un appartamento nella cascina da ristrutturare che aveva acquistato.