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I rilievi della polizia e della Scientifica sabato sera 15 febbraio in piazzale Gambara
Milano, 20 febbraio 2025 – “Mi perseguitavano e mi minacciavano da giorni per questo ho perso la testa, ho impugnato la pistola e ho sparato”. Così, in sostanza, Raffaele Mascia, 21 anni, ha spiegato il motivo per cui, il 15 febbraio, nella panetteria gestita dal padre di piazzale Gambara, ha preso la pistola e ha ucciso l’ucraino Ivan Disar, 49 anni, e ha ferito il connazionale 26enne Pavel Koresko. Ieri pomeriggio il giovane, assistito dai legali Giuseppe Alessandro Pennisi e Valentina Camerino, è stato interrogato dal pm Carlo Enea Parodi nel carcere di San Vittore, dove è detenuto da lunedì sera con le accuse di omicidio e tentato omicidio aggravati dai futili motivi e porto illegale dell’arma. Secondo la versione di Mascia, quel pomeriggio nella panetteria sarebbe stato minacciato dai due che stavano all’interno e per quello avrebbe reagito, perdendo la testa e sparando. “È la legge della strada” aveva detto. La versione della reazione alle minacce però non ha convinto il pm.
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I punti che non tornano
Nella testimonianza già resa dalla donna che era in compagnia dei due ucraini, infatti, non c’è traccia di queste minacce. In ogni caso bisognerà attendere per ricostruire il quadro preciso, perché la donna, nell’inchiesta della Squadra mobile, sarà ascoltata nuovamente oggi pomeriggio. Per ora dalla sua versione era emerso che il giovane avrebbe reagito perché si sarebbe sentito infastidito, dalla presenza nel locale dei due, dalle loro parole e dai loro comportamenti. I due avevano bevuto alcune birre, erano “allegri“ ma non erano molesti.
"L’arma? Non la troverete"
Nel frattempo, mentre la difesa punta a far cadere l’aggravante dei futili motivi e a far considerare l’attenuante della provocazione, Mascia ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere quando gli è stato chiesto dove abbia nascosto la pistola, che non è stata trovata. “Non la troverete mai”, aveva detto mentre lo portavano in questura. La Procura ha già chiesto la convalida del fermo e la custodia in carcere per il 21enne, contestando i pericoli di fuga, inquinamento probatorio e reiterazione del reato. Il gip Luca Milani lo interrogherà oggi, prima della decisione su convalida e misura cautelare. Scontata sicuramente la convalida avendo Mascia confessato l’omicidio.