Venerdì 17 Gennaio 2025
PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Omicidio Pamela Mastropietro, rigettato il ricorso straordinario: confermato l’ergastolo per Oseghale

Secondo la Corte di Cassazione, l’uomo aveva approfittato delle condizioni della ragazza sotto effetto dell’eroina e l’aveva violentata e uccisa quando lei, dopo essersi ripresa, aveva reagito alla violenza. La madre: “Sono sollevata, ora resti in carcere”

Macerata, 17 gennaio 2025 – Ricorso rigettato per Innocent Oseghale, già condannato all’ergastolo per la morte della 18enne romana Pamela Mastropietro.

In mattinata la Corte di Cassazione ha fatto sapere la sua decisione sul ricorso straordinario, che era stato presentato dagli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi.

A sinistra, Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro (foto a destra): "Avevo chiesto di incontrare Oseghale per dirgli tutto quello che ho nel cuore e la notizia della terza Cassazione è stata una pugnalata"
A sinistra, Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro (foto a destra): "Avevo chiesto di incontrare Oseghale per dirgli tutto quello che ho nel cuore e la notizia della terza Cassazione è stata una pugnalata"

I difensori contestavano un errore di fatto nella ricostruzione dei fatti avvenuti la mattina del 30 gennaio 2018 a Macerata: a dare l’eroina a Pamela non era stato Innocent Oseghale, che l’aveva messa in contatto con un altro nigeriano, e che però prima avrebbe preteso il pagamento della droga con un rapporto sessuale.

Il rapporto – secondo i difensori – si sarebbe consumato ai giardini Diaz, prima di andare nella mansarda di Oseghale in via Spalato, e sarebbe stato del tutto consensuale.

Innocent Oseghale, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Pamela Mastropietro (Calavita)
Innocent Oseghale, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Pamela Mastropietro (Calavita)

Dunque, senza la condanna per violenza sessuale, il nigeriano avrebbe potuto avere una pena ridotta rispetto all’ergastolo, per le accuse di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere.

La Corte però non ha condiviso questa ricostruzione e, alla luce anche degli elementi raccolti durante le indagini e ribaditi nei processi, ha ritenuto che la 18enne romana – fuggita il giorno prima dalla Pars di Corridonia dove avrebbe dovuto provare a tenere a bada i suoi disturbi di personalità e a superare la tossicodipendenza – sia stata violentata da Oseghale in casa dell’uomo.

Gli avvocati di Innocent Oseghale, Simone Matraxia e Umberto Gramenzi (Calavita)
Gli avvocati di Innocent Oseghale, Simone Matraxia e Umberto Gramenzi (Calavita)

Il nigeriano aveva approfittato delle condizioni della ragazza, sotto l’effetto dell’eroina e in una situazione alterata dopo aver interrotto la terapia farmacologica che seguiva in comunità, e l’aveva uccisa quando lei, dopo essersi ripresa, aveva reagito alla violenza. I suoi resti ritrovati in due trolley il 30 gennaio 2018. 

Innocent Oseghale resta dunque in carcere a Ferrara, e continua a scontare la condanna all’ergastolo pronunciata per lui.

La mamma di Pamela: “Contenta che non possa più far male a nessuno”

''Sono contenta, sollevata. Spero finalmente che Oseghale non esca più dal carcere e non possa fare più male a nessuno'', è il commento a caldo di Alessandra Verni, mamma di Pamela.

I difensori di Oseghale, gli avvocati Matraxia e Gramenzi, sono invece rammaricati per la decisione della Suprema Corte e aggiungono: “Il fatto che la Cassazione abbia rigettato il ricorso e non lo abbia dichiarato inammissibile né di primo acchito né alla prima udienza, dimostra direttamente che le nostre ragioni avevano un fondamento”.