Modena, 11 giugno 2024 – Andrea Paltrinieri si è presentato comando dei carabinieri di via Pico della Mirandola a Modena con il cadavere della ex moglie, Anna Sviridenko di 40 anni, nel bagagliaio del furgone. “Venite – ha detto ai militari – l’ho uccisa”, e da quel momento si è chiuso nel silenzio.
Leggi qui gli aggiornamenti del 12 giugno
E’ avvenuto ieri notte e ai carabinieri non è restato che arrestare l’uomo, un ingegnere di 48 anni modenese, per omicidio volontario aggravato. Il corpo della donna è stato trovato dai carabinieri rannicchiato nel portabagagli: è stata strangolata, il capo era avvolto in un sacchetto di plastica.
Proprio ieri l’ultima sentenza: i giudici avevano stabilito che i bimbi, pur con affido condiviso, avrebbero vissuto con la madre, in Austria.
Leggi anche: Il martirio di Anna: faceva mille chilometri a settimana per i figli – Andrea Paltrinieri uccide la moglie, poi va in caserma. “Una persona molto riservata, non parlava mai”
Segui gli aggiornamenti
L'omicidio sarebbe avvenuto nel momento in cui la donna medico si trovava a Modena per portare i bambini in Austria dopo la sentenza del tribunale di Innsbruck che aveva stabilito l'affido condiviso dei due bimbi di 2 e 3 anni ai genitori. Ma aveva anche disposto la collocazione dei piccoli a casa della mamma. Non è ancora chiaro se l'omicidio sia avvenuto in casa o in cortile.
Rose rosse e fiorellini bianchi davanti al comando dei carabinieri di via Pico della Mirandola a Modena dove ieri sera Andrea Paltrinieri ha suonato con il cadavere della ex moglie del bagagliaio del furgone. Sono stati u carabinieri a volere un omaggio per ricordare la povera Anna Sviridenko.
Andrea Paltrinieri, 48 anni e padre di due bimbi, era un ingegnere: attualmente stava lavorando assieme al proprio padre nell'azienda agricola di famiglia.
"La brutalità di questo atto ci ha colpito al cuore e ha menomato l'interezza della nostra istituzione, ma non permetteremo che il sacrificio della nostra specializzanda sia vano. Continueremo a lottare con forza affinché simili orrori non si ripetano - prosegue il rettore Porro -. La violenza di genere deve essere estirpata con ogni mezzo, e noi faremo la nostra parte. Per esprimere il nostro dolore e la nostra solidarietà con la famiglia della vittima, annunciamo che domani tutte le bandiere delle sedi universitarie saranno esposte a mezz'asta".
"La nostra comunità è devastata dalla notizia della brutale uccisione di una sua specializzanda in radiologia - scrive rettore Unimore, Carlo Adolfo Porro -. A nome di tutto l’Ateneo, esprimo il nostro più profondo e sentito cordoglio alla famiglia e ai suoi due figli. Il femminicidio è un cancro che non possiamo più tollerare, una vergogna che macchia la nostra umanità, e non ci sono mezzi termini per condannarla: è un atto vile, disumano e inaccettabile. È tempo che la nostra società si sollevi con forza contro questa barbarie. Unimore non resterà a guardare. Saremo vicini alla famiglia della vittima in questo momento di dolore insopportabile. Inoltre, intendiamo costituirci parte civile nel corso del processo che si instaurerà".
Anna Sviridenko, 40 anni, era medico di medicina nucleare e stava esercitando in Austria, ad Innsbruck. Intanto, all'Università di Modena e Reggio Emilia, stava seguendo la specializzazione in radiologia.
La vittima del brutale omicidio si chiamava Anna Sviridenko, aveva 40 anni ed era mamma di due bimbi piccoli. Era un medico di medicina nucleare molto noto in Austria: esercitava ad Innsbruck. Inoltre, era una specializzanda in radiologia dell'UniMoRe, l'università di Modena e Reggio.
"E' un gesto orribile e gravissimo, l'ennesimo di questo anno in Italia. Dobbiamo fare di più: tutti. A livello nazionale, regionale e anche comunale. Con i mezzi a disposizione del Comune, faremo la nostra parte. Per agire anche sulla prevenzione, per fare di tutto per sensibilizzare e fare in modo - rimarca Mezzetti - che davvero non accadano più fatti del genere. Il Comune di Modena si stringe intorno al dolore dei familiari della donna, a partire dai suoi due figli".
"Un fatto che lascia sgomenti e senza parole. Un uomo ha ucciso la sua ex moglie, ha caricato il suo cadavere sul furgone e si è consegnato ai carabinieri. L'ennesimo caso di un uomo che non è riuscito ad accettare la fine del rapporto e ha deciso quindi di uccidere", è il dolore del neo sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, che si trova a fare a i conti con un femminicidio a poche ore dalla vittoria alle urne.
La donna, di origini russe, viveva la maggior parte del tempo a Innsbruck. Questo era così da molto tempo, ossia da prima della separazione: veniva spesso a Modena per stare con il padre dei bimbi. Dopo la separazione, i bimbi si erano trasferiti in Austria con la mamma e tornavano a Modena, assieme alla vittima, nei giorni stabiliti per le visite. Secondo quando aveva stabilito il giudice, infatti, l'affido dei due piccoli era condiviso tra i genitori, ma erano stati collocati con la madre.
Si chiama Andrea Paltrinieri e ha 48 anni l'uomo che si è presentato ieri sera al comando dei carabinieri di Modena con il cadavere della moglie in auto. E' un ingegnere e, dopo l'inizio della separazione con la moglie, era tornato a vivere con i genitori in una palazzina in zona Maserati, a Modena. Ora è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato.
La lite sull'affidamento dei figli era nata dopo l'inizio delle pratiche di separazione tra i due. Lei, una professionista quarantenne, era andata a vivere lontano da Modena e voleva portare i bimbi con sé. Lui, ingegnere di 48 anni, aveva presentato a febbraio ricorso al tribunale civile di Modena per separazione con addebito nei confronti della donna.
Proprio ieri c'era stata la sentenza del tribunale di Innsbruck che aveva sancito l'affido condiviso dei due figli della coppia, ma anche che i piccoli sarebbero rimasti a vivere con la mamma. Il padre averebbe avuto diritto di visita ma nei tempi e nei modi che andavano concordati con la madre. E, soprattutto, avrebbero vissuto in un'altra città.
La vittima, è emerso dalle prime indagini, aveva avviato davanti all'Autorità giudiziaria di Innsbruck (Austria) una procedura per regolamentare l'affidamento prevalente dei due figli minori e l'esercizio del diritto di visita. Il 17 maggio 2023 era stata decisa la collocazione prevalente nell'abitazione della madre e il diritto di visita del padre. A gennaio 2024 l'indagato aveva fatto ricorso al tribunale civile di Modena per separazione con addebito a carico della donna, contestando la giurisdizione austriaca. Il tribunale modenese, informa la Procura, ritenendo di non dover assumere provvedimenti temporanei urgenti, essendoci già una decisione di un giudice straniero comunitario, decisione riconoscibile in Italia, ha assunto la causa in decisione a maggio 2024 sulla questione preliminare della giurisdizione (cioé sulla competenza territoriale). A febbraio di quest'anno la vittima aveva presentato un'altra istanza al tribunale di Innsbruck, per ottenere l'affidamento esclusivo dei due figli.
Personale specializzato dell'Arma ha aperto il veicolo, "con modalità idonee a non compromettere le fonti di prova" sottolinea la Procura, constatando la presenza nel bagagliaio del cadavere rannicchiato. È poi intervenuto il medico legale per il sopralluogo.
L'uomo è stato portato in carcere in attesa dell'udienza di convalida
La donna sarebbe stata strangolata con una cintura, la testa era coperta da un sacchetto di plastica
La coppia era in lite per l'affidamento dei figli minori
L'uomo è stato arrestato nella quasi flagranza del delitto di omicidio aggravato
La vittima è stata identificata come 40enne italiana di origine russe.
I carabinieri hanno trovato il cadavere rannicchiato nel bagagliaio
L'uomo, un italiano di 48 anni, si è presentato davanti al comando dei carabinieri dicendo che nel suo furgone parcheggiato fuori aveva trasportato il cadavere della moglie
L'uomo si è costituito essendo arrivato con il cadavere della donna in auto davanti alla caserma
La donna aveva due figli
La vittima, una mamma, avrebbe 41 anni