Monza – È stata ritenuta credibile dal giudice l’ipotesi di “eccesso colposo di legittima difesa” da parte di Stella Boggio, la donna di 33 anni che la notte del 7 gennaio ha accoltellato a morte il compagno Marco Magagna, di 39 anni, a Bovisio Masciago, in provincia di Monza e Brianza.
Avallando la versione della trentatreenne, che fin dal primo momento ha dichiarato di essersi difesa dalle violenze del fidanzato, il giudice per le indagini preliminari di Monza ha disposto – su richiesta della difesa – l’uscita dal carcere di San Vittore in favore degli arresti domiciliari, che Baggio sconterà nella casa dei genitori. Nel ritenerla “pericolosa” in quanto capace di reazioni aggressive, il giudice ha però ritenuto possibile che la donna abbia reagito per paura di essere picchiata.
La Procura di Monza, diretta dal procuratore della Repubblica Claudio Gittardi, sta valutando se presentare ricorso contro la decisione del giudice e chiedere nuovamente per Stella Boggio la contestazione del reato di omicidio volontario e la conseguente detenzione cautelare in carcere.
Nuovi elementi potrebbero emergere con il risultato dell’autopsia, benché al momento sembra certo che l’uomo sia stato ucciso da un’unica coltellata al torace sferrata con un coltello da cucina, come raccontato anche da Boggio durante l’interrogatorio di garanzia.
Al momento, nella caserma di Varedo i carabinieri stanno ascoltando gli amici e i conoscenti della vittima, in modo da ricostruire con precisione la relazione tra Marco Magagna e Stella Boggio, che i vicini di casa hanno già definito burrascosa e difficile.