Lunedì 6 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Omicidio di Mamadi Tunkara, sospettato bloccato al confine con la Svizzera: aveva i vestiti sporchi di sangue

L’uomo identificato è un ventottenne togolese: era intenzionato a proseguire la sua fuga all’estero. La polizia ha trovato un coltello compatibile con l’arma del delitto in un cortile a pochi passi dal luogo dell’assassinio

Bergamo, 4 gennaio 2024 – Sarebbe stato bloccato ai confini con la Svizzera il presunto assassino di Mamadi Tunkara, l’addetto alla sicurezza del Carrefour di via Tiraboschi, ucciso ieri pomeriggio, venerdì 3 gennaio, con tre o quattro coltellate. Il sospetto sarebbe un ventottenne originario del Togo, senza fissa dimora. L'uomo è stato consegnato dalla polizia svizzera a quella italiana dopo un controllo sulla sua identità. Da Chiasso l'uomo è stato quindi accompagnato dalla polizia italiana in questura a Bergamo. "L'identificazione e il rintraccio a poche ore dal delitto – ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi - conferma che le nostre forze di polizia hanno grande capacità non solo di prevenzione dei reati ma anche di assicurarne gli autori in tempi brevi alla giustizia. A chi ha operato nella circostanza ed all'autorità giudiziaria va il nostro plauso ed il nostro ringraziamento".

I rilievi sul luogo dell'omicidio (De Pascale)
I rilievi sul luogo del delitto (De Pascale)

L’individuazione

L’uomo è stato individuato dalle forze dell’ordine a bordo di un treno TiLo, i convogli che collegano l’Italia al Canton Ticino. A quanto pare aveva gli indumenti sporchi di sangue.  Al momento non filtra molto altro dalle forze dell’ordine. Il delitto stesso ha ancora molti punti da chiarire, a partire dal movente (forse dei dissapori precedenti con la vittima, si parla anche di un litigio fra Tunkara e alcuni ragazzi sorpresi a tentare un furto al Carrefour qualche giorno fa su cui si stanno svolgendo accertamenti, anche se uno scenario di questo tipo non sembra giustificare un’azione di tale violenza).

Auto della polizia in via Tiraboschi: al momento del delitto la zona era affollata di passanti (De Pascale)
Auto della polizia in via Tiraboschi: al momento del delitto la zona era affollata di passanti (De Pascale)

Probabile, data la zona dell’individuazione, che l’uomo stesse cercando di lasciare l’Italia, nel tentativo di rendersi irreperibile alla polizia, che aveva cominciato una meticolosa caccia all’uomo sin dai momenti immediatamente successivi all’omicidio, anche sulla base delle testimonianze raccolte sulla scena del delitto.

La fuga

L’assassino si era allontanato dalla scena del delitto subito dopo aver colpito, a quanto pare a piedi. C’è anche un video ripreso da un residente con lo smartphone dal balcone di casa, in cui si vede una figura correre, inseguito da un’altra persona.  Tutti i video delle telecamere della sicurezza nella zona, per altro, sono state acquisite dalla polizia, che si sta occupando dell’indagine. Nei fotogrammi potrebbero essere custodite altre immagini dell’accoltellatore.

L’arma

A Bergamo, intanto, nel corso dei nuovi accertamenti da parte della polizia in via Tiraboschi, iniziati sin dalle prime ore del mattino, è stato trovato un coltello che potrebbe essere compatibile con quello usato ieri per l’addetto alla sicurezza africano. È stato recuperato all'interno di un cortile di via Paglia, a qualche centinaia di metri dal luogo del delitto e lungo la via di fuga che il killer avrebbe percorso per allontanarsi. Sul posto è intervenuta la polizia scientifica per i rilievi e il sequestro dell'arma.

La vittima

Mamadi Tunkara in una foto dal suo profilo Instagram
Mamadi Tunkara in una foto dal suo profilo Instagram

Mamadi Tunkara, era nato in Gambia 36 anni fa (non 40 come era stato inizialmente riferito) e abitava a Verdello. Tutti lo chiamavano Lookman, per la somiglianza con il calciatore dell'Atalanta. Ieri pomeriggio stava andando in bicicletta verso il supermercato per iniziare il turno di lavoro.

Arrivato all'altezza del passaggio Pierantonio Cividini, una piccola galleria di negozi, è stato spintonato da un uomo, è caduto a terra ed è stato colpito a morte. L'assassino l'avrebbe ferito con rapide coltellate in serie, forse quattro. A quanto sembra Tunkara aveva in progetto un viaggio nel Paese di origine, probabilmente per andare a trovare la famiglia. Sarebbe dovuto partire a giorni. 

Il cordoglio dell’azienda

Dagli uffici centrali di Carrefour Italia è arrivata una nota in cui si esprime il cordoglio per la morte di Mamadi Tunkara. “Carrefour Italia ha appreso con dolore della morte, a seguito di un'aggressione, di un addetto alla sicurezza impiegato presso un punto vendita di Bergamo e dipendente di una società terza – si legge nella nota – In attesa che le indagini facciano chiarezza su quanto accaduto, l'azienda rimane a completa disposizione delle autorità competenti per fornire il massimo supporto e si stringe attorno a famigliari e conoscenti della vittima in questa tragica circostanza”.

L’incontro in prefettura

Oggi, sabato 4 gennaio, in prefettura a Bergamo si è svolto un vertice straordinario del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato a seguito dell'omicidio. L'incontro è stato presieduto dal prefetto Luca Rotondi, presenti il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e i vertici delle forze dell'ordine. Uscendo dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota il sospettato "non è stato sottoposto a fermo né del pm né della polizia giudiziaria, perché allo stato non ci sono elementi per sottoporlo al fermo". Ha quindi aggiunto: "Stiamo lavorando e proseguiremo in questa direzione: non appena avremo elementi per dire se la gravità indiziaria sussiste, diremo qualcosa". 

I sindacati

"E' da anni che in quella zona, centrale ma limitrofa alla stazione, si registra una situazione di tensione nell'ambito della distribuzione organizzata e talvolta anche all'interno. Ci riferiscono di un accoltellamento anche in passato in negozio. Chiederemo al prefetto un incontro perché vogliamo garantire sicurezza ai lavoratori che rappresentiamo". Queste le considerazioni di Guido Fratta, segretario generale Fisascat Bergamo, sull'omicidio di Mamadi Tunkara. Con lui anche Nicholas Pezzé, segretario Filcams Bergamo: "Il quadro di questa vicenda non è ancora del tutto definito e stiamo aspettando anche noi i dettagli. Tuttavia già in passato le nostre organizzazioni sindacali hanno evidenziato problematiche connesse alla sicurezza particolare rispetto ad alcuni punti vendita della provincia. Aggressioni? "Oltre ad alcuni atti di violenza, si sono verificati episodi di furto, anche da parte di bande, all'interno dei supermercati".