Milano, 10 marzo 2025 – Svolta nelle indagini per l'omicidio di Luciano Muttoni, il 57enne trovato senza vita nella sua casa in via Rossini a Valbrembo, nella Bergamasca. I carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto due uomini, un italiano di 25 anni e un polacco di un anno in meno, ora in carcere a Bergamo. La morte dell'uomo sarebbe venuta a seguito di una rapina finita male, con la vittima che avrebbe reagito causando l'alterco fatale. Le indagini proseguono allo scopo di accertare eventuali ulteriori responsabilità a carico di altre persone che potrebbero aver concorso o favorito la commissione del reato.

I due fermati
Il primo fermato ha reso spontanee dichiarazioni ammettendo le proprie responsabilità e fornendo anche indicazioni utili al ritrovamento del proprio giubbotto macchiato di sangue, di alcuni documenti sottratti alla vittima e dell'arma del delitto, una pistola scacciacani con cui ha colpito più volte la vittima al capo, oltre ad averla percossa con pugni e calci alla testa, causandole gravi ferite a seguito delle quali la vittima è deceduta.
Il secondo è stato prelevato questa mattina in una comunità terapeutica in provincia di Monza Brianza dove svolgeva attività di aiuto educatore, e ha reso spontanee dichiarazioni ai carabinieri, concordanti con quelle fornite dal primo indagato.
I due, dopo essersi allontanati dalla scena del crimine con l'autovettura della vittima, alla quale avevano anche sottratto il telefono, alcune carte di credito e pochi contanti, si erano disfatti di parte della refurtiva e dell'arma del delitto gettandoli nei campi e nei boschi tra i comuni di Valbrembo e Solza.
La scoperta del corpo
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo, sono iniziate ieri mattina dopo il rinvenimento del cadavere da parte di una donna che ultimamente accudiva Muttoni, con la ricerca dell'auto della vittima, che i vicini di casa avevano riferito di non notare più, da alcuni giorni, parcheggiata vicino all'ingresso del complesso immobiliare.
L’auto sospetta
Fortunatamente una pattuglia del Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza, la notte precedente al rinvenimento del cadavere, aveva fermato il mezzo a bordo del quale viaggiavano quattro individui sospetti, denunciandoli per la ricettazione del veicolo di cui non erano in grado di giustificare il possesso, e sequestrando il mezzo.
Le immagini delle telecamere e i testimoni
La mattina del 9 marzo, gli accertamenti, attraverso l'esame delle immagini estrapolate dai sistemi di video sorveglianza e le informazioni acquisite dai testimoni, hanno consentito di accertare che il presunto autore del delitto era proprio il conducente del veicolo sequestrato dai carabinieri di Monza la notte precedente. Raggiunto a Monza dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bergamo per essere sentito quale persona informata sui fatti, il giovane ha confessato l'omicidio, riferendo di aver agito a scopo di rapina e di aver colpito a morte la vittima a seguito del suo tentativo di reazione.
Nel corso della notte tra sabato e domenica sono state sentite diverse persone informate sui fatti presso la Stazione Carabinieri di Villa d'Almè. Dalle loro dichiarazioni nella mattinata odierna è stato possibile giungere alla individuazione del secondo indagato, che ha poi reso spontanee dichiarazioni ai carabinieri, concordanti con quelle fornite dal primo indagato.
Chi era Luciano Muttoni
Muttoni aveva 57 anni e viveva da solo in una casa che spesso metteva in affitto su piattaforme online: un trilocale con giardino e parcheggio privato da condividere. L’uomo sponsorizzava anche un servizio di navetta privato, probabilmente riservato agli ospiti della sua casa vacanze. ‘Taxi Driver’, recita l’immagine del suo profilo Facebook, come il film di Martin Scorsese con Robert De Niro.