Roma, 4 dicembre 2019 - "Non sapevo di avere 70 mila euro nello zaino ed ero davanti a quel pub con Luca come mille altre volte era capitato". Non ha fatto scena muta come gli altri, Anastasia Kylemnyk, fidanzata di Luca Sacchi. E al gip Costantino De Robbio assicura: "Io e Luca siamo assolutamente estranei alla vicenda". Al termine dell'interrogatorio di garanzia, il difensore di Anastasia, Giuseppe Cincioni, sottolinea: "Il comportamento di Anastasia durante l'interrogatorio di garanzia ha dato atto della sua estraneità sull'ipotizzato traffico di stupefacenti". E riferendo riferendo le parole della ragazza al Gip continua: "Giovanni Princi prima di quel momento era un carissimo amico di Luca".
La baby sitter 25enne - che è sottoposta all'obbligo di firma giornaliero presso una stazione dei carabinieri perché accusata di tentativo di acquisto di droga - ha impiegato una mezz'ora scarsa per ribadire di essere "assolutamente estranea", assieme al suo fidanzato, a qualunque ipotesi di traffico di droga tanto da non sapere nulla dei soldi custoditi nello zainetto rosa, strappatole dai 21enne Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, in carcere per omicidio e rapina. Berretto rosa e occhiali da sole nella speranza di passare inosservata a giornalisti, fotografi e operatori tv che da stamattina assediavano la cittadella giudiziaria di piazzale Clodio, Anastasia ha fatto ingresso nella stanza del magistrato, al quinto piano del tribunale, alle 11 in punto. Chi ha assistito all'atto istruttorio ha parlato di una ragazza visibilmente scossa, a tratti in lacrime, ferita da chi in queste settimane sospetta avesse legami sentimentali e "di affari" con Princi, all'insaputa del fidanzato.
La giovane ucraina non parlava con i magistrati dalla notte dell'omicidio di Luca Sacchi - tra il 23 e il 24 ottobre scorso davanti al John Cabot, pub in zona Appio - quando aveva raccontato di essere stata vittima di una rapina assieme al fidanzato 24enne e di non avere nulla a che fare con la droga. Concetti ripetuti ancora oggi ma con qualche dettaglio in più che i carabinieri dovranno approfondire.
L'interrogatorio di Anastasia arriva all'indomani del silenzio davanti al gip degli altri quattro indagati. Nel carcere di Regina Coeli ieri nessuno, tra Giovanni Princi, Marcello De Propris, accusato di concorso in omicidio per aver fornito l'arma ai killer, Paolo Pirino e Valerio Del Grosso, entrambi già in cella dal 25 ottobre scorso, ha risposto alle domande. Solo Del Grosso ha rilasciato una breve dichiarazione spontanea per dire che non voleva uccidere e che non aveva mai avuto una pistola tra le mani prima di quel giorno.
I magistrati contestano alla venticinquenne di aver avuto un ruolo nel tentativo di acquisto di un grosso quantitativo di sostanza stupefacente insieme a Giovanni Princi, ex compagno di scuola di Sacchi. Princi - che la sera del 23 ottobre aveva contattato gli spacciatori per acquistare la droga - interrogato ieri a Regina Coeli ha fatto scena muta. "È addolorato per la morte del suo amico. Per lui è stata una vicenda dolorosissima", ha fatto sapere il difensore Massimo Pineschi, che non esclude il ricorso per chiedere la scarcerazione: "Il mio assistito è scosso, è alla sua prima esperienza detentiva, potete immaginare come sta. Valuteremo il ricorso al Riesame dopo avere letto tutti gli atti".