Sabato 1 Marzo 2025
ANDREA GIANNI e NICOLA PALMA
Cronaca

L’omicidio di Jhoanna, un’altra donna in arrivo a Milano da El Salvador e il raid killer di Pablo. Ecco il possibile movente del delitto del 24 gennaio

Sentiti in Procura una coppia di amici e la cugina di Pablo. Dal telefono mancano le chat via Whatsapp con la convivente. Gonzalez avrebbe detto alla compagna che doveva andare via di casa

Jhoanna Nataly Quintanilla Valle 40 anni la baby-sitter salvadoregna scomparsa nel nulla venerdì 24 gennaio e uccisa dal compagno

Jhoanna Nataly Quintanilla Valle 40 anni la baby-sitter salvadoregna scomparsa nel nulla venerdì 24 gennaio e uccisa dal compagno

Milano, 1 marzo 2025 – Un’altra donna connazionale in arrivo dal Centro America. E la richiesta alla convivente di andare via di casa. Sarebbe questo il possibile movente dell’omicidio di Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, la baby-sitter salvadoregna di 40 anni uccisa dal compagno Pablo Gonzalez Rivas nella notte tra il 24 e il 25 gennaio nel monolocale che condividevano al piano terra di piazza dei Daini 4, in zona Bicocca. Un movente che, se confermato, farebbe crollare la versione del reo confesso – il collo spezzato durante un gioco erotico finito male – e accrediterebbe uno scenario da lite violenta degenerata in raid killer. 

Pablo Gonzalez Rivas
Pablo Gonzalez Rivas

L’ipotesi tramontata

La pista era stata esplorata già nei primi giorni, anche perché era stato proprio l’uomo ad accennarlo, ma poi era passata in secondo piano, scalzata dall’ipotesi che dietro l’omicidio ci fossero motivi economici legati ai soldi che il quarantottenne inviava nel Paese di origine per sostenere le spese dei figli. Ora, però, l’idea sarebbe tornata d’attualità, nel giorno in cui tre persone molto vicine all’assassino sono state sentite in Procura: ieri, infatti, l’aggiunto Maria Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo hanno raccolto le testimonianze di un amico e collega di Gonzalez (i due si sono visti anche il 25), della moglie di quest’ultimo e della cugina dell’uomo, identificata il 28 dai carabinieri che si recarono in piazza dei Daini dopo la segnalazione al 112 della cardiologa che aveva assunto Jhoanna per accudire i suoi bambini. Le loro dichiarazioni potrebbero aiutare i militari del Nucleo investigativo, guidati dal colonnello Antonio Coppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino, a ricostruire con precisione i movimenti del killer dopo il delitto.

Il corpo della vittima

Anche perché in questa storia manca ancora il corpo della vittima: l’assassino ha dato indicazioni vaghe sul posto in cui l’ha abbandonato, quasi certamente per impedire agli inquirenti di individuare il punto esatto in cui si è disfatto del borsone con i resti della quarantenne. Al momento, è ritenuto più probabile che Gonzalez abbia occultato il cadavere nella serata del 25 nella zona di Cassano d’Adda, ma non si può ancora escludere che ciò sia avvenuto in mattinata, nell’ora in cui l’uomo è mancato da casa; in quel frangente, non sarebbe mai uscito da Milano perché l’auto non è passata sotto i varchi di Area B. Ultima nota per le chat tra Pablo e Jhoanna: non ne sono state trovate nel telefono di lui, che ha giustificato l’assenza dicendo che usava i “messaggi effimeri” che si cancellano dopo un periodo di tempo preimpostato.