Roma, 20 novembre 2023 – È finita nel cuore d’Europa la fuga di Filippo Turetta, a meno di due ore da Berlino. Giorni confusi che dovrà spiegare. È stato arrestato dalla polizia stradale tedesca, perché era in sosta sulla corsia di emergenza sull’autostrada A9, in Sassonia Anhalt, in quella che era la Germania Est, senza luci d’emergenza.
La cattura
Una grave violazione del codice che costerebbe la sospensione della patente. L’auto della polizia si è fermata a pochi metri, e gli agenti hanno controllato il numero di targa, ma già erano quasi certi – come hanno raccontato – che l’uomo addormentato al volante fosse l’italiano ricercato. Turetta è stato bloccato vicino a Bad Dürrenberg, piccolo centro termale, di 12mila abitanti, a pochi chilometri da Lipsia. Ma la Fiat Grande Punto non era ferma sulla corsia diretta a nord, ma nel senso opposto in direzione sud. Perché il giovane ha cambiato idea?
Le foto e la targa
Appena è stato diramato l’ordine di ricerca internazionale, la targa era stata comunicata alle polizie di tutta Europa, con la foto di Turetta, accusato d’omicidio. I poliziotti si sono avvicinati con cautela, pronti a fronteggiare una reazione violenta. Hanno bussato al finestrino, hanno pronunciato il suo nome, e il giovane ha fatto cenno di sì. "Ci è sembrato stanco e rassegnato", hanno detto gli agenti.
Senza soldi e benzina
Era rimasto senza benzina e non aveva soldi per fare il pieno. Un particolare che potrebbe giocare a suo favore, per dimostrare che il delitto non era premeditato. Le autostrade tedesche sono gratuite, quindi non hanno caselli che registrino il passaggio delle auto. Ma le telecamere sono piazzate lungo tutto il percorso, e nei prossimi giorni verranno controllate. Inoltre, Turetta deve avere pagato un ticket per passare dall’Austria. Dall’ultimo rilevamento, il giovane avrebbe fatto benzina solo a Lienz, nel Tirolo austriaco, a pochi chilometri dalla frontiera italiana. Quanto basta per giungere a 180 chilometri dalla capitale tedesca. I genitori del 22enne hanno fatto sapere che non andranno in Germania per stare vicini al figlio.
L’estradizione
Ora, secondo gli accordi sull’estradizione tra Italia e Germania, modificati nel 2009 per uniformarsi alla legge europea, Turetta potrebbe essere consegnato entro due mesi, ma solo nel caso che si opponesse al provvedimento, cosa che non ha fatto ieri, dando il consenso alla consegna. Così tornerà entro 10 giorni, il tempo per controllare se non abbia compiuto reati in Germania, o in altri Paesi durante la fuga. Una formalità burocratica, anche per regolare la competenza territoriale. In questa attesa, Turetta ha già preso contatti con un avvocato tedesco d’ufficio, poi in aereo giungerà a Fiumicino. Il ministro degli Esteri italiano, Tajani, sostiene entro "48 ore", ma i tempi saranno lievemente più lunghi.