Venezia, 26 novembre 2023 – Sognava di fare la disegnatrice per bambini e per questo aveva progettato di andare a Reggio Emilia dopo la laurea, da lì a pochi giorni. Ma l’idea non piaceva all’ex fidanzato, diventato il suo carnefice. È anche per questo che il libro per bambini ritrovato vicino al corpo di Giulia Cecchettin – uccisa e poi nascosta da Filippo Turetta in fondo a una scarpata vicino al lago di Barcis – assume un tono ancora (se possibile) più inquietante.
Stamattina Filippo Turetta ha chiesto, e a quanto pare ottenuto, di poter avere dei libri da leggere nel carcere di Verona, dove è stato trasferito ieri dalla Germania. Libri che gli sono già stati consegnati, scegliendoli tra quelli nella disponibilità della struttura. Secondo quanto riferito dalle fonti carcerarie, il ragazzo è apparso “curioso” di sapere aspetti tecnici della carcerazione: ha chiesto quando potrà vedere i genitori e come sarà organizzata la vita in cella. É fissato per martedì l’interrogatorio di garanzia.
Il giallo del libro ritrovato
‘Anche i mostri si lavano i denti’. Sarebbe questo il titolo del libro scoperto dalla scientifica sul luogo del ritrovamento del cadavere della studentessa di Vigonovo (Venezia), repertato insieme agli altri oggetti prelevati nella scarpata.
Ad anticiparlo è il Corriere. Una favola per bimbi scritta dall'autrice Jessica Martinello e con le illustrazioni di Grègoire Mabire, il cui stile probabilmente aveva attirato la curiosità di Giulia. E infatti negli ultimi giorni sono circolati in rete alcuni disegni della ragazza, che puntava a un futuro da illustratrice.
Un regalo di Filippo?
La studentessa in ingegneria biomedica nutriva una grande passione per i fumetti e tra i suoi sogni c'era quello di fare l'illustratrice, tant’è che aveva deciso di perfezionare il suo talento nel disegno alla ‘Scuola di grafica’ di Reggio Emilia.
Forse la ragazza aveva acquistato il libro per ispirarsi e potrebbe averlo portato con sé per mostrarlo al suo ex. Oppure il volume potrebbe esserle stato regalato in vista della laurea –fissata cinque giorni dopo la sua uccisione – proprio da Filippo Turetta, l'ex fidanzato in carcere a Verona con le accuse di sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo con Giulia.
Gli altri reperti
Tra i reperti catalogati dalla procura, ci sarebbero anche un rotolo dei sacchi neri di plastica – dal quale Turetta ne avrebbe strappati due per coprire il corpo senza vita dell’ex fidanzata – alcuni fazzoletti sporchi di sangue trovati fra i rovi.
E ancora: il nastro adesivo argentato usato per tappare la bocca alla ragazza trovato tra Vigonovo e Fossò e due coltelli da cucina ritenuti le armi del delitto: una lama da 21 centimetri spezzata recuperata nel parcheggio di Vigonovo, dove secondo gli inquirenti c’è stata la prima fase dell’aggressione, e un altro coltello da 12 centimetri recuperato dalla polizia tedesca nell’auto Grande Punto su cui si trovava Turetta quando è stato arrestato in Germania.
L’interrogatorio
È stato fissato per martedì 28 novembre dalla giudice Benedetta Vitolo l’interrogatorio di garanzia di Filippo Turetta che, assistito dai suoi legali, potrebbe parlare col pm titolare dell’inchiesta all’interno del carcere veronese. C’è grande attesa per le sue dichiarazioni: il racconto del ragazzo potrebbe chiarire molti punti ancora oscuri di questo efferato femminicidio, oltre a permettere ai magistrati di valutare eventuali aggravanti del reato.
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