Cagliari, 22 novembre 2024 – Dopo aver negato per sei mesi, Igor Sollai ha confessato. E’ stato lui ad uccidere la moglie, Francesca Deidda, 42 anni, scomparsa da San Sperate, nel Cagliaritano, a maggio scorso. I suoi resti erano stati trovati il 18 luglio scorso in un borsone abbandonato nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.
A lungo Sollai aveva sostenuto la tesi dell’allontanamento volontario, dichiarandosi innocente anche dopo l’arresto avvenuto i primi di luglio. L’aveva ribadito anche in una lettera inviata al fratello della vittima, il 19 settembre scorso. Lui e Frascesca – scriveva – erano in un periodo di crisi che andava avanti da un anno e mezzo: “Non c'entra nulla l'eventuale terza persona che è stata più volte citata, di fatto non c'è mai stata nessuna amante o relazione nascosta”. Sollai si riferiva a una donna che secondo le indagini aveva con l’indagato una relazione. Proprio in questa storia parallela, a detta degli inquirenti, risiederebbe il movente dell’assassinio.
La confessione
All’improvviso la confessione. L’autotrasportatore di 43 anni è crollato durante l’ultimo interrogatorio in carcere, durato 4 ore, e insieme ai suoi avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba a ricostruito la vicenda. L’audizione non è finita. Sollai è chiamato ancora a chiarire degli aspetti relativi all’omicidio e all’occultamento di cadavere.
I finti messaggi di Francesca: “Mi serve una pausa”
In base alla ricostruzione della procura di Cagliari, nei giorni successivi alla scomparsa della moglie Sollai ha allestito una messa in scena. Sarebbe stato lui infatti a rispondere con il cellulare di Francesca ai messaggi allarmati delle colleghe, fingendosi lei. Dall’account email della moglie Sollai avrebbe anche scritto una mail al datore di lavoro annunciando le sue dimissioni. Ma l’idea che la donna volesse prendersi una pausa da tutto e da tutti, rinunciando anche al suo lavoro, non ha mai convinto chi le stava vicino.
"Inutile stare qui a scriverti che abbiamo cercato più volte di salvare una situazione che oramai era venuta meno affrontando il tutto con consapevolezza da persone adulte tranquille e calme", scriveva Sollai ad Andrea Deidda, dissimulando goffamente il brutale omicidio.
L’avvocato dei Deidda
“Me l'aspettavo", commenta dopo la notizia della confessione l'avvocato di Andrea Deidda, Gianfranco Piscitelli, "dopo la decisione per me scontata della Corte di Cassazione", che ha negato la scarcerazione dell’indagato. "Si sarà anche liberato di un peso. O è un ultimo disperato tentativo di mitigare una condanna certa. Ma, di certo, nella mia posizione non cambia nulla. Nessuno potrà restituirci la dolce Francesca, ma ora è giusto darle giustizia".