Sabato 10 Agosto 2024

Omicidio Biagi, torna in libertà l'ex brigatista fiorentino Simone Boccaccini

E’ uscito dal carcere di Alessandria, dove stava scontando la pena. Nel 2002 era un idraulico dipendente del Comune di Firenze e sindacalista delle Rdb

Firenze, 10 agosto 2024 – E’ di nuovo libero l’ex brigatista fiorentino Simone Boccaccinicondannato per l'omicidio professor Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Br-Pcc il 19 marzo 2002 sotto la sua abitazione a Bologna, in via Valdonica. Ieri mattina Boccaccini è uscito dal carcere di Alessandria, dove stava scontando la pena, come riferito dal Corriere Fiorentino

Simone Boccaccini, ora 64 anni, “all’epoca dei fatti era un idraulico dipendente del Comune di Firenze e sindacalista delle Rdb (poi radiato) quando fu arrestato grazie al lavoro investigativo dei poliziotti del «Gruppo Marco Biagi», all’epoca guidato dall’attuale numero due dell’Aise Vittorio Rizzi”.

Boccaccini era stato condannato a 21 anni a Bologna per il delitto Biagi e poi a cinque anni e otto mesi per banda armata, associazione con finalità terroristica e rapina in un processo a Roma.

Il fine pena del brigatista fiorentino era fissato per il 2026, ma Boccaccini ha potuto lasciare il carcere di Alessandria molto prima usufruendo dello sconto previsto dalla legge per buona condotta. Per quanto riguarda gli altri  brigatisti, Cinzia Banelli, la ’compagna So’, invece il carcere l’ha lasciato da tempo: prima delle Nuove Br a pentirsi, dopo aver cambiato identità, di lei si sono perse le tracce. 

Per l'omicidio Biagi sono stati condannati all'ergastolo Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma e Diana Blefari Melazzi, la nobildonna che si impiccò in cella con strisce di lenzuola il 31 ottobre 2009.

A Boccaccini, il carcere a vita in primo grado fu ridotto a 21 anni in appello, per la concessione delle attenuanti generiche, e la Cassazione confermò. Secondo il ricorso dell’avvocato Massimo Focacci, quando Boccaccini aderì al gruppo criminale, il piano programmatico era chiaro e «comprensivo di una minuziosa attività preparatoria istruttoria che precedeva, anche di anni, l’effettiva esecuzione dell’azione omicidiaria». Su queste basi, la sensazione che quello delle nuove Br fosse «un progetto criminoso tutt’altro che generico».

 A sparare a Marco Biagi — secondo quanto dichiarato da Cinzia Banelli, la «pentita del gruppo» — fu Mario Galesi, morto in un conflitto a fuoco nel quale rimase ucciso l’agente di polizia Emanuele Petri. 

«La riduzione di pena per noi è devastante, Se ciò avvenisse sarebbe come se mio padre venisse ucciso una seconda volta». Così Lorenzo, figlio di Marco Biagi, aveva commentato nel 2019 la richiesta dello sconto di pena per Boccaccini. “Nessuna intenzione di polemizzare con la decisione dei giudici, perché questa è la legge, ma è tanto il senso di scoramento e di rabbia».