Bergamo, 4 gennaio 2025 – Alla fine, stroncato dalle ore di interrogatorio e dalle domande pressanti del magistrato e dei poliziotti della Questura di Bergamo, e dalle prove che lo inchiodavano alle sue responsabilità, lo ha ammesso: “Sì, ho ucciso io Mamadi Tunkara”. Per Sadate Djiram, il togolese di 28 anni senza fissa dimora fermato al confine italosvizzero di Chiasso dalla polizia elvetica, mentre tentava di scappare in Svizzera a bordo di un treno diretto a Lugano, con i vestiti ancora sporchi di sangue, non ci sono più vie di fuga. I testimoni oculari, le telecamere che lo riprendono mentre scappa da via Tiraboschi dopo aver ucciso con cinque fendenti l’addetto alla vigilanza del supermarket Carrefour, e ora la sua stessa ammissione.
L’ammissione
All’inizio il giovane si era avvalto della facoltà di non rispondere. Poi non ha retto. “Sì, sono stato io”. Si è risolto quindi in meno di 24 ore l'omicidio del 36enne gambiano, studente e dipendente di un istituto di vigilanza che ieri pomeriggio poco dopo le 15, nella centralissima strada di zona Porta Nuova, è stato aggredito dal togolese che non ha esitato dopo averlo brancato e bloccato contro la vetrina di un negozio, a scagliargli almeno cinque fendenti mortali armato di coltello. Il fermo di polizia, che ancora nella mattinata di oggi non era stato confermato (l’indagine è affidata alla procuratrice aggiunta di Bergamo Maria Cristina Rota), alla luce dell’esito dell’interrogatorio è stato ora convalidato.
Attesa per l’autopsia
Dalle prime indiscrezioni che emergono dall’interrogatorio davanti al pm incaricato dell’inchiesta, a scatenare la furia omicida è stata la gelosia per una donna “contesa”, che dopo aver lasciato il togolese aveva allacciato da poco una relazione con il giovane gambiano, che da cinque anni viveva a Verdello. La ragazza, italiana, aveva inizialmente convissuto con l’omicida. Poi le loro vite si erano separate. Sadate Djiram ha una storia tribulata alle spalle. Fra richieste di ottenimento del permesso di soggiorno fallite, viaggi fra l’Italia e la Germania, tentativi d’integrarsi. A Bergamo, dov’era venuto a vivere nel 2024 (la residenza risulta essere in Sicilia), frequentava una scuola professionale serale. Parlava italiano. La fine della relazione con la ragazza italiana ha però scatenato un corto circuito fatale. Martedì ci sarà l’autopsia sul corpo della vittima.