Milano, 14 giugno 2023 – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, l’ex premier Mario Draghi, il commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni in rappresentanza di Ursula von de Leyen, il premier ungherese Viktor Orban, il presidente dell’Iraq Abdul Latif Rashid, l’emiro del Qatar Tamim bin Hamed, saranno oggi ai funerali di Silvio Berlusconi, oggi alle 15, al Duomo di Milano. Ma sono attesi anche altri leader internazionali (la cui identità è ’coperta’), ambasciatori, oltre trenta esponenti del governo, decine di parlamentari.
I funerali
Le esequie saranno celebrate dall’arcivescovo Mario Delpini tra imponenti misure di sicurezza. Duemila i presenti in chiesa, tra 10 e 15mila i partecipanti in piazza davanti ai maxischermi.
Le polemiche
Intanto la politica italiana si divide. Quasi nessuno eccepisce sul funerale di Stato, dovuto a tutti gli ex presidenti del Consiglio a meno di diversa scelta familiare. La giornata di lutto nazionale provoca invece accalorate censure. Perché quella del governo "è una scelta politico amministrativa", inquadra il tema Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale. La decisione di Palazzo Chigi di solito riservata ai presidenti della Repubblica – ma inedita nel caso di un presidente del Consiglio – sfilaccia i giudizi a sinistra. "Il lutto nazionale per una persona divisiva come Berlusconi non è una scelta opportuna – dichiara Rosy Bindi, ex ministra Pd –. Questa fase di santificazione non credo faccia bene all’Italia". L’esponente dem solidarizza con il rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari che, assumendosene "la responsabilità", annuncia la disubbidienza alla direttiva del governo di esporre il tricolore a mezz’asta in tutti gli uffici pubblici. "Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista", passa e chiude Montanari. Dissente dalla decisione di Giorgia Meloni anche il virologo e neoparlamentare dem Andrea Crisanti, al quale persino i funerali di Stato appaiono "inopportuni". "La scelta di onorare Berlusconi con la proclamazione del lutto nazionale è incomprensibile e ingiustificabile", protesta Luana Zanella (Avs). "Fa sicuramente un certo effetto vedere una caserma della Gdf con la bandiera a mezz’asta per ossequiare un uomo condannato per frode fiscale", esemplifica il pentastellato Riccardo Ricciardi.
Conte assente
Anche il leader 5 Stelle Giuseppe Conte sembra prendere le distanze facendo sapere che oggi non sarà a Milano, al contrario della segretaria del Pd Elly Schlein e dei leader di Azione-Italia Viva Carlo Calenda e Matteo Renzi. Proprio Renzi distribuisce carezze ai dissenzienti. Al rettore Montanari: "Con la legge ha rapporti complicati, decide di seguirla solo quando gli fa comodo". A Rosy Bindi: "Ha visibilità nel momento in cui parla male di qualcun altro. Solitamente di Berlusconi, talvolta di me". A Giuseppe Conte (indirettamente): "Sarebbe bello che davanti alla morte prevalesse il rispetto". "Berlusconi è stato un pezzo della nostra storia. Io non ho mai condiviso le sue idee, ma credo che il lutto nazionale sia dovuto", sintetizza Antonio Decaro, sindaco Pd di Bari e presidente Anci. "Lutto nazionale? Il problema non è essere d’accordo o meno, io lo rispetto", dice l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini. "Non c’è alcuna santificazione nel dichiarare una giornata di lutto. Da parte di Rosy Bindi la solita demonizzazione", si arrabbia Giorgio Mulè (Fi). "Un triste livore. Come molti cattointegralisti, Bindi è poco cristiana", contrattacca Alfredo Antoniozzi (FdI). Camera e Senato oggi saranno chiusi per le esequie. A Montecitorio i lavori riprenderanno domani. A Palazzo Madama, per scelta dei capigruppo, la seduta sarà recuperata lunedì.