Venerdì 20 Dicembre 2024
COSIMO ROSSI
Cronaca

Oggi l’assemblea Il Pd. Ultimi accordi, Schlein deve mediare

Da stamani centinaia di delegati per la scelta della direzione: numeri sul filo. Ieri Bonaccini ha riunito la sua area, in settimana saranno eletti i capigruppo e nominata la segreteria

La segretaria Pd, Elly Schlein, 37 anni (Ansa)

Roma, 12 marzo 2023 - Inaugurata oggi all’insegna dell’immancabile "unità" la nona stagione lirica del Partito democratico in quindici anni di vita. Unità nell’auspicata discontinuità: qual è venuta affermandosi attraverso l’istanza di rinnovamento e chiarimento dell’identità e la linea politica del partito incarnata dalla trentasettenne Elly Schlein. Che oggi sarà proclamata nuova segretaria del Pd. E a sua volta proporrà l’acclamazione di Stefano Bonaccini presidente del partito. Se sarà il giorno del ritrovato orgoglio e l’ottimismo Dem, da domani la neosegretaria non solo dovrà contemperare la domanda di rinnovamento e radicalità che incarna con la cultura più moderata e governista della minoranza e i suoi molti amministratori, ma anche i tremebondi equilibri di un partito degenerato in conventicole e correnti. E che costituiscono il vero sistema nervoso di ambedue gli schieramenti che si sono misurati alle primarie.

Dei 978 componenti l’assemblea nazionale (di cui 333 per Schlein e 267 per Bonaccini, più 20 per Cuperlo e una lunga genia tra parlamentari, amministratori e dirigenti locali), oltre settecento oggi saranno presenti all’ombra della Nuvola di Fuksas decorata dei colori nazionali (e del Pd); 221 quelli che che invece seguiranno in collegamento. "La forza della comunità, per le persone, per il pianeta", il titolo scelto per l’evento. E per i genitori dem anche la possibilità di affidare la prole a uno spazio preposto.

Il programma è stato aperto alle 10,30 dalla presidente della commissione congresso Silvia Roggiani, che ha riferito sull’esito delle primarie. Dopodiché toccherà alla segretaria e l’elezione degli organismi interni, a partire dal presidente, la Direzione e il Comitato di garanzia. In queste ore si lavora a limare i nomi per la Direzione (124 membri: 60 dei quali eletti oggi in proporzione al risultato delle primarie, 4 dall’estero e altri 60 dai territori) che nel segno della "gestione unitaria" potrebbe essere eletta acclamando un listone unico.

In quest’ottica ieri Bonaccini ha riunito i suoi per fare il punto. Non è infatti da escludere che la minoranza trovi spazio anche nella nuova segreteria, probabilmente per il coordinatore (anche di base riformista) Alessandro Alfieri. Schlein poi dovrà tener conto dei suoi più autorevoli sostenitori come Franceschini, Bettini, Boccia, Zingaretti. Il ruolo di vicesegretario dovrebbe andare a Marco Furfaro, con Marco Sarracino all’organizzazione, Chiara Gribaudo (altra vice) al lavoro, Stefania Bonaldi agli enti locali e ancora Michela De Biase, Chiara Braga e qualcuno come Nico Stumpo per i rientranti di Articolo 1. Quanto invece ai gruppi: Francesco Boccia assumerà la presidenza al Senato; mentre se alla Camera il posto andasse alla minoranza potrebbe essere appannaggio di Simona Bonafè; altrimenti potrebbero essere Giuseppe Provenzano o Nicola Zingaretti. Infine come tesoriere potrebbe essere confermato Walter Verini. Oppure tornare Antonio Misiani, che a sua volta però potrebbe essere confermato nel ruolo di responsabile economico già ricoperto con Letta.