Bologna, 5 dicembre 2014 - Anche il liceo scientifico Augusto Righi di viale Peopoli si iscrive all’elenco delle scuole dove divampa la protesta degli studenti. Ieri sera, infatti, è stata votata l’occupazione che, però, avrà una forma più soft rispetto al solito. Chi vorrà farlo, potrà regolarmente entrare in classe, dato che in alcune aule sarà garantita il normale svolgimento delle lezioni. Il Righi è il terzo istituto in agitazione della città, dopo il Rosa Luxemburg e le Aldrovandi-Rubbiani. Nel mirino la riforma della ‘buona scuola’ portata avanti dal governo di Matteo Renzi.
Il via libera all’occupazione non è arrivato a larga maggioranza e questo ha contribuito alla decisione di garantire, seppur in modo ridotto, la continuità scolastica. I ragazzi, riuniti per gran parte del pomeriggio ieri in palestra, si sono infatti divisi, tanto che in serata, su Facebook, è apparso un appello a partecipare a «tutti gli studenti favorevoli a questa forma di protesta», perché «se non saremo in abbastanza ci faranno smontare tutto». Deluso il preside Mauro Borsarini che aveva auspicato un bis dell’autogestione dell’anno scorso.
Le forze dell’ordine sono state immediatamente informate e l’auspicio è che non si ripeta quanto accaduto alle Aldrovandi-Rubbiani, che sono state dichiarate inagibili dopo alcuni episodi di danneggiamento e saccheggio degli interni durante i giorni di autogestione.
La preside Grazia Grassi ha presentato denuncia contro ignoti. Nell’istituto, i carabinieri hanno riscontrato danni ai distributori automatici, fili elettrici sradicati dalle loro sedi, imposte distrutte. Tanto da essere costretti a sospendere le lezioni per permettere il ripristino delle condizioni di sicurezza.