Roma, 12 aprile 2019 - Spesso è accompagnato da stigma, isolamento e prevaricazioni ma i danni maggiori sono quelli che si riflettono sulla salute. Con oltre 23 milioni di adulti e 1,7 milioni di minorenni, in sovrappeso o obesi, l’eccesso di peso, in Italia, impatta sul Sistema sanitario nazionale per una cifra stimata tra i 5 e i 10 miliardi di euro. Costi che salgono, fino quasi a raddoppiare, se si considerano tutte le patologie ad esso connesse.
«L’obesità è una patologia, e su questo non devono esserci dubbi» ha ribadito, ieri, il ministro della Salute Giulia Grillo. Un’emergenza nazionale che rappresenta, la seconda causa evitabile di tumori dopo il fumo ed è collegata a 13 diversi tipi di neoplasie, tra cui stomaco, pancreas, esofago. Per farvi fronte servono informazione, terapie e, soprattutto, prevenzione. Per questo motivo «il ministero della Salute – ha ricordato Grillo – ha inserito l’obesità all’interno del Piano nazionale prevenzione, poi declinato nei piani regionali».
Se alla base di un eccessivo aumento di peso, come dimostra il recente rapporto pubblicato dall’Italian Obesity Barometer Report in collaborazione con l’Istat, vi è una vita sedentaria – oltre un giovane su 3, al Sud, non pratica attività fisica, con le percentuali più elevate in Sicilia (42%), Campania (41%) e Calabria (40%) – , per contrastare il fenomeno, il ministero della Salute sta pensando a soluzioni concrete. «Oltre alle strategie previste, e al protocollo firmato con il Miur per iniziare a sensibilizzare gli studenti sul tema, – ha annunciato Grillo – un altro tema allo studio è quello di favorire l’attività fisica attraverso attività di promozione e incentivazione per le fasce più fragili della popolazione». Si tratta, ha spiegato il ministro, di «incentivi per la frequenza di impianti sportivi rivolti a chi intraprende un percorso di perdita di peso, naturalmente seguito dal Servizio sanitario regionale. Un progetto che parte dalla considerazione che purtroppo oggi l’accesso all’attività sportiva non è alla portata di tutti».
Nell'idea del ministro le «agevolazioni economiche» permetteranno alle persone obese o in sovrappeso in possesso di una prescrizione del nutrizionista di «accedere agli impianti sportivi comunali, o in assenza di aree pubbliche disponibili, anche privati» a condizioni agevolate. «Sono comprese – ha spiegato Grillo – tutte quelle strutture, dagli stadi alle piscine, compatibili con un’attività fisica aerobica che è quella che porta a consumare più calorie e a perdere più peso».
Le modalità di erogazione delle agevolazioni non sono, tuttavia, ancora chiare e verranno discusse insieme al ministero dell’Economia in occasione della prossima legge di bilancio. Le possibili soluzioni vanno dagli sgravi fiscali ai ‘buoni’ per gli obesi che frequentano le strutture sportive. Soldi che poi rientrano nelle casse dello Stato sotto forma di risparmio nella spesa sanitaria, dal momento che, ha aggiunto il ministro, «l’attività fisica ci aiuta alla prevenzione di tutta una serie di patologie importanti, come l’ipertensione arteriosa e alcune patologie legate all’usura delle articolazioni per chi è in sovrappeso e non si muove». «Il messaggio che voglio dare ai cittadini – ha affermato Grillo – è che ci sono le strade giuste per perseguire una riduzione di peso».